Quando esci dalle giovanili del Penarol, il tuo futuro non potrà che essere luminoso: lo avrà detto e pensato tante volte Federico Magallanes, attaccante uruguaiano che passò anche per il mitico Santiago Bernabeu, dopo aver firmato per il Real Madrid.
Arrivato a 20 anni in Italia nelle file dell’Atalanta, Magallanes sembrava di passaggio sotto le Alpi Orobie: la sua velocità era nota in patria ma dopo due stagioni in Serie A, con appena 24 presenze e 3 reti, il suo destino all’improvviso si tinse di bianco come il colore della maglia del Real Madrid.
A sorpresa infatti il grande club della capitale spagnola lo acquistò, un vero fulmine a ciel sereno che fece pensare ai soliti giudizi affrettati che avevano bocciato un talento inespresso.
Ma al Real le cose non girarono per il verso giusto fin dal ritiro estivo: Antonio Camacho, bandiera del club, restò in panchina per soli 17 giorni, senza nemmeno debuttare in gare ufficiali. Hiddink, il sostituto, non ebbe mai nelle sue grazie il filante attaccante delle rive del Rio de la Plata e così il mercato invernale fu utile per provare a ripartire da capo, sempre in Spagna, con il Racing Santander.
Un veloce rientro in patria nelle file del Defensor Sporting, giusto in tempo per trovare il feeling con la rete e subito il ritorno in Europa, ancora con il Racing e poi comparsate nell’ordine con Venezia, Torino, Siviglia, Eibar, Digione ed infine la chiusura di carriera (2009), in terza divisione iberica con il Merida, senza nemmeno terminare la stagione.
I diversi infortuni alle ginocchia ne compromisero le fortune su palcoscenici importanti, tanto che i continui cambi di casacca non giovarono a Magallanes, che non riuscì mai a trovare un ambiente dove potesse maturare.
Smisi i panni di calciatore a soli 33 anni, iniziò la carriera, tuttora in corso, di procuratore sportivo alle dipendenze del potente agente e connazionale Paco Casal.
Con la Celeste disputò la Coppa America 99, conclusa al secondo posto, ed il Mondiale 2002, sommando complessivamente 26 presenze e 6 reti.
Curiosità su Magallanes
Fu per merito suo l’ultima vittoria che l’Uruguay ottenne contro il Brasile, evento accaduto il primo luglio 2001 in occasione delle qualificazioni ai Mondiali 2002 di Corea-Giappone. Durante quel calciomercato lasciò il Santander per rientrare in Italia con la maglia del Venezia che, nonostante i cinque goals realizzati, non riuscì a salvare dalla retrocessione.
Le frasi famose su Magallanes
“E’ un devastatore di fascia sinistra, un cocktail fra Best, Meroni e Gento” disse Attilio Romero, presidente Torino al suo arrivo nella stagione 2002/03.
Dopo il promo goal italiano al Verona : “Ho dimostrato di essere il più forte”.