Wataru Misaka: il primo giocatore non bianco della NBA

Uno dei pionieri dello sport americano fu senza dubbio Wataru Misaka, un nisei, ovvero un ragazzo nato in America ma figlio di giapponesi, che venne alla luce il 21 dicembre 1923 a Ogden, Utah. Il piccolo Wataru, che anticipò per sua fortuna quella che divenne una forte  ostilità nel conflitto bellico mondiale che seguì 20 anni dopo circa, riuscì ad entrare all’Università dello Utah, nonostante la sua altezza non proprio da cestista di appena 170 centimetri. Vinse però due campionati universitari, entrando poi a far parte dell’esercito a stelle e strisce, servendo la patria nel paese di suo padre.

E nel draft 1947, furono i New York Knicks a sceglierlo, in quella che era la seconda stagione in assoluto della storia della NBA. Misaka divenne così il primo giocatore non caucasico (bianco) a debuttare nel massimo campionato di pallacanestro, e comunque il primo asiatico della storia. Giocò tuttavia soltanto tre partite, realizzando appena 7 punti in totale. Tagliato dalla franchigia della Grande Mela, tornò nello Utah, dove mise a frutto il suo titolo universitario di ingegnere, ed si buttò nel mondo del lavoro con un impiego presso un’azienda di Salt Lake City.

Come confesserà anni più tardi, per Misaka non fu un grande problema abbandonare il mondo della palla a spicchi, dato che guadagna più o meno quello che percepiva ai tempi in cui calcava i campi di basket. Non giocherà mai più a basket e tuttora risiede, alla tenera età di 94 anni, nello Utah.

Oltre ad essere stato il primo cestista non caucasico della storia ultradecennale del basket americano, è anche uno dei giocatori più bassi che abbiano mai indossato una canotta di una squadra della NBA, al settimo posto nella speciale classifica, al pari di Spud Webb.

 

Davide Bernasconi

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