Frasi famose di Trapattoni

Sulla breccia da 40 anni, Giovanni Trapattoni, detto più semplicemente il Trap, ne ha viste davvero tante. Diventato grande sulla panchina della Juventus, nelle sue diverse avventure ha potuto farsi apprezzare per i risultati ed in qualche caso anche per le frasi diventate celebri per le modalità e le situazioni. Famosa fu la conferenza stampa all’epoca del Bayern Monaco, quando citando un giocatore (Strunz) che non stava rendendo come doveva, si inventò uno show di fronte ad esterrefatti giornalisti teutonici che apprezzarono la conoscenza della lingua germanica del Trap.

Le frasi famose di Trapattoni

A giudizio di qualcuno, la Fiorentina avrebbe bisogno soltanto di giovani. ‘Verdè è una bella parola. Ma con tutti verdi si rischia di arrivare a giugno e di non riuscire a mietere il grano.

A proposito della benedetta (mai come in questo caso si addice meglio questo aggettivo!) acqua santa, mia sorella Romilda soleva dirmi: “Guarda, Gianni, che questa ti fortifica… ovviamente non ti assicura la vittoria.” Ebbene, mi scuseranno gli intellettuali e anche i teologi di professione, ma parole come queste valgono molto di più di tanti libri, sono il segno manifesto di quanto ognuno di noi (anche la persona celebre ed affermata) abbia bisogno di affidarsi, di affidarsi anche ad un segno che rimandi ad un’Appartenenza più grande, ad un’Appartenenza con la “A” maiuscola. D’altronde è proprio questo esser convinto che c’è Qualcuno lassù che mi ha voluto prima calciatore e poi allenatore, che mi fa continuare in questo stupendo lavoro…

A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l’acqua. Un allenatore non deve dormire. Lui fa “ronf, ronf” e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo.

Abbiamo ritrovato il nostro filo elettrico conduttore.

[Alla domanda «Trap, lei come allenatore ha vinto tutto, ma come uomo?»] Be’, penso sia difficile distinguere le due attività.

Bisogna costruire mattoni per essere solidi come il cemento armato.

[Famosa gaffe] Calcaterra era un timido, ho dovuto violentarlo in ogni allenamento perché non prendeva l’iniziativa.

Caratterialmente abbiamo dimostrato che alla base c’è anche il carattere.

[Famosa gaffe] C’è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce.

C’è una propensione minore ad accettare un po’ più serenamente, goliardamente un po’ i risultati.

[Riferito all’assenza di Lothar Matthäus] Direi, forse, senza dubbio, forse che per vincere oggi ci è mancato un uomo, più che un uomo direi un uomo…

Forse se andiamo a vedere, è una delle più numerose partite giocate così.

Francesco è fondamentale proprio per le sue caratteristiche. Credo che in nessun’altra squadra europea ci sia un Totti con le caratteristiche di Totti.

Ho dei dubbi su due certezze.
[Famosa gaffe] Ho voluto vedere cosa c’era dentro le viscere di questa truppa.

I giocatori sono liberi di fare quello che dico io.

Il nostro calcio è prosa, non poesia.

Il pallone è una bella cosa, ma non va dimenticata una cosa: che è gonfio d’aria.

Il successo è un pallone con quatttro spicchi. Uno appartiene ai giocatori, uno alla società, uno all’ambiente, cioè stampa e tifosi. Il quarto spetta all’allenatore.

In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica.

In Italia si vuole l’uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l’uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?

Inseguendo quel pallone ho visto il nostro Paese crescere e prosperare.

La palla non è sempre tonda, a volte c’è dentro il coniglio.

[Famosa gaffe] La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla.

Nella vita ci sono tre certezze: si nasce, si muore, si cambia. Io coltivo la terza.

[Famosa gaffe] Non mettiamo il carro davanti ai buoi, ma lasciamo i buoi dietro al carro.

Per uno come me che ama il pallone e che non è mai stato tradito dal calcio, sarebbe la cosa più bella morire in panchina, durante una partita.

Più vai in alto, più tira il vento.

Quando ti abitui allo zucchero non accetti più il sale.

Sacchi dice che un c.t. è come un eunuco nell’ harem? Parla per sé. Io ce le ho tutte e due…

Se si continua così non si esce dal baratro, ma dal barattolo.

Sono lucido e non rincoglionito come crede qualcuno.

Una sfida ostica, ma anche agnostica.

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