Lo stadio Ezio Scida, situato in Crotone in via Giovanni Paolo II, è di proprietà del Comune calabrese. È la casa degli incontri casalinghi del Football Club Crotone e deve il suo nome alla memoria di Ezio Scida, giocatore crotonese morto il 19 gennaio 1946 in occasione di una trasferta che la squadra stava affrontando per recarsi a Castrovillari. Il mezzo che trasportava i giocatori si ribaltò a causa del manto stradale sdrucciolevole e nell’incidente perse la vita proprio lo stesso giovane Scida che era nato a Crotone e che giocò soltanto con i colori del club pitagorico.
I lavori per la sua costruzione, iniziati nel 1935, terminarono alla fine del conflitto mondiale nel 1946. Nel corso della sua storia ha cambiato diverse volte aspetto; infatti fino al 1999, la capienza era limitata a soli 5.000 spettatori, consistendo semplicemente in un settore laterale, una tribuna e una curva.
Soltanto nel 1999 viene costruita la curva Nord (980 posti), dopodiché vengono ingrandite la Tribuna scoperta (2.500 posti), la Tribuna coperta (2.329 posti) e il settore ospiti (834 Posti). Attualmente la capienza complessiva dell’impianto è pari a 11.640.
Nel gennaio 2016 lo stadio apporta anche un’importante modifica cromatica: nel settore dei Distinti, con il posizionamento di nuovi seggiolini, viene “composta” la scritta, in colore rosso e blu, “Città di Crotone”. All’esterno dello stadio è stata poi installata la nuova scritta mentre all’ingresso delle squadre sul terreno di gioco è stato istallato una riproduzione di uno squalo rossoblù, simbolo del club.
Alle spalle del settore dei Distinti è ben visibile l’Ospedale S.Giovanni Paolo.
Nel corso della sua storia ha ospitato un solo incontro di carattere internazionale: il 28 novembre 2012 B Italia e la selezione della seconda divisione della Russia pareggiarono per 0-0.
Nel 2000, con la promozione in Serie B, viene riedificata la curva Sud (2.940 posti), cuore del tifo rossoblù, che nell’anno successivo è stata intitolata a Giorgio Manzulli, tifoso rossoblu deceduto tragicamente.