Scozia-Inghilterra: il massacro di San Valentino del 1973

Un decennio dopo che la Federcalcio inglese aveva celebrato l’anniversario del suo centenario nel 1963, toccò alla federazione scozzese raggiungere lo stesso traguardo. Per dare inizio alle celebrazioni, i dirigenti volevano fare qualcosa in più rispetto al più antico appuntamento internazionale, con l’Inghilterra che si recò presso Hampden Park nel febbraio 1973 per un’amichevole. La partita era in programma nella notte di San Valentino: cosa c’era di meglio per stimolare le passioni dello scozzese medio più della visita degli odiati Sassoni provenienti dal confine sud? Nulla, ma alla fine si rivelò essere una notte da dimenticare per gli scozzesi e una da gustare con piacere per il tifoso inglese.

Per aggiungere ancora del pepe allo spirito celebrativo dell’occasione, il capitano dell’Inghilterra Bobby Moore avrebbe conquistato il suo 100° cap in tale evento, a quei tempi una cosa rara per un calciatore.

La maggior parte degli scozzesi pensava che fosse l’occasione giusta per  battere l’Inghilterra – qualcosa che non accadeva dal 1967 – mentre il ct dell’Inghilterra Sir Alf Ramsey non era esattamente famoso per amare gli scozzesi. Doveva essere un’amichevole solo per modo di dire, con i giocatori scozzesi desiderosi di impressionare il nuovo manager Willie Ormond. Aveva sostituito Tommy Docherty, che era stato attirato dalle sirene del Manchester United in difficoltà.

La partita rompeva già di fatto alcune regole; prime fra tutte, l’alternanza fra chi ospitava l’incontro (la Scozia era già stata la squadra di casa per lo scontro precedente), per di più in un giorno infrasettimanale e soprattutto che le due compagini si sarebbero affrontate due volte nello stesso anno solare. La caduta della neve rese lo scenario ancora più leggendario mentre una folla di 48.470 sfidava il tempo invernale – una discreta minoranza rischiò senza dubbio di essere cacciata di casa per non aver trascorso la notte di San Valentino allo stadio piuttosto che spenderla con l’altra metà.

L’Inghilterra aveva segnato appena 13 gol in 11 partite, e nel mese precedente aveva riportato soltanto un deludente pareggio per 1-1 in casa contro il Galles nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo 1974. Ramsey aveva dichiarato: “Dovrebbe essere una partita più facile della partita contro  i gallesi a Wembley. L’accento è posto unicamente sul fatto che dovremo andare ad attaccare in casa della Scozia”. Il modo in cui la partita si concluderà, dimostrerò che nonostante  l’esercito di critici, Sir Alf aveva ancora le idee molto chiare.

Nel giro di 16 minuti il match era effettivamente finito. Peter Lorimer mise la palla nella propria rete prima che il suo compagno di squadra del Leeds United Allan Clarke mettesse a segno il 2-0 inglese. Pochi istanti dopo un lungo lancio di Martin Chivers fu messo in rete da Mike Channon che siglò così il 3-0.

Nel secondo tempo, fu l’estremo difensore Peter Shilton a salire in cattedra salvando più volte la propria porta. Poi, non sazio, Chivers portò il punteggio sul 4-0, mentre Clarke mise a segno il quinto ed ultimo goal. Pochi avrebbero anticipato un trionfo così convincente. Sul Daily Mirror, Harry Miller scrisse: “L’Inghilterra ha riconquistato il rispetto per se stessi la scorsa notte quando la Scozia è stata umiliata da un’esibizione che dovrebbe mettere a tacere i critici di Sir Alf Ramsey”.

Era stata una festa di compleanno da dimenticare per la Scozia, la loro più grande sconfitta casalinga da parte del Vecchio Nemico fin dal lontano 1888. Sul The Herald di Glasgow, un lugubre Ian Archer scrisse: “Questa è stata una sconfitta che ci perseguiterà e ferirà, per per questo è difficile evitare quei cliché angoscianti nel descrivere il risultato come “umiliante”, persino “vergognoso”. Molti tifosi della Tartan Army avrebbero preferito gettarsi già dal ponte di Cathcart Road la scorsa sera.” Nelle file degli scozzesi c’erano figure di tutto rispetto come il capitano Billy Bremner e un giovane Kenny Dalglish.

L’Inghilterra batterà ancora la Scozia tre mesi dopo, questa volta 1-0 a Wembley. Eppure chi si sarebbe fatta l’ultima risata?  La Scozia, in quanto si qualificarono per la Coppa del Mondo e l’Inghilterra rimase a casa. Se solo l’Inghilterra avesse potuto fare cambio con uno dei goals contro gli scozzesi, si sarebbero potuti giocare il jolly nel confronto con la Polonia dell’ottobre del 1973.

Davide Bernasconi

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