Se oggi parlare di scandali nel calcio significa spesso riferirsi al “male” delle scommesse e delle partite truccate, vi era un tempo in cui il fattore economico poteva incidere per pochi spiccioli. E’ il caso del club tedesco dello Schalke 04, una delle compagini più note in campo internazionale e che negli Anni Trenta dominava il calcio tedesco.
Prima di essere un torneo professionistico, la Bundesliga nacque infatti solo nel 1963-1964, il caldo tedesco prevedeva una serie di leghe regionali. In quella Ovest, il club emergente riportava al nome appunto del club della zona mineraria della Ruhr, il FC Gelsenkirchen-Schalke 04. La squadra vinse in sequenza i tornei 1929 e 1930 ma, il 25 agosto 1930, la federazione locale bandì 14 giocatori della rosa per aver ricevuto pagamenti considerati illegali.
Dopo aver approfondito le indagini, le autorità federali trovarono le prove che il club aveva pagato i propri giocatori con ben (!!!) 10 Reichsmarks (il marco tedesco) invece della cifra limite di cinque. Il fatto, sebbene l’importo può apparire ridicolo, costituiva moralmente per l’epoca un oltraggio al senso civico. La Germania infatti si trovava in condizioni economiche disastrose e solo pochi mesi prima si erano tenute le ultime elezioni politiche libere, vinte dal partito nazista e che videro l’ascesa definitiva di Adolf Hitler al potere.
Non vi fu possibilità di appello per il club della Ruhr ed i giocatori, fra cui la star Ernst Kuzorra, vennero squalificati per l’intera stagione 1930-31. Inoltre, otto dirigenti vennero sospesi mentre il tesoriere del club Willie Nier si suicidò nel pieno dello scandalo affogando volontariamente.
Fu una fase decisamente nera per il club che però, dopo un solo anno di purgatorio, tornò al trionfò nei due tornei successivi, 1932 e 1933.
Da quel momento, altri trionfi si aggiungeranno nella bacheca dei “minatori”, su cui spicca il successo nella Coppa Uefa 97-98 ottenuto ai danni dell’Inter ai rigori.