Saronni, San Marino ed il bianconero dopo 40 anni

Mi è capitato oggi domenica 19 maggio 2019 di ripercorrere nella mia mente il ricordo debole ma sostanzioso di quando 40 anni fa il buon Beppe Saronni si rivelò definitivamente come un mostro del ciclismo italiano e mondiale andando ad aggiudicarsi la crono del Giro d’Italia sul Monte Titano in San Marino.

Quel giorno, era il 25 maggio 1979, corrispondeva a ben 40 anni fa, un numero che a rileggere adesso mi mette i brividi perché quando sei piccolo sei abituato a contare con una o due mani e quando arrivi a 10 ti pare di toccare l’Universo e non qualcosa di concreto. Ebbene, a quell’epoca antica, quando nel Paese ben altre cose accadevano e magari salutavi  tuo padre e non potevi pensare che non poteva magari tornare a casa perchè allora in Italia si sparava per strade per lotte di ben altro spessore, ebbene lo sport mi pareva una cosa strana.

Un divertimento, avrei  potuto dire allora, non sapendo che poi quando cominci a schierarti tutto ti appare con pochi colori ( i tuoi quelli amati) e non più con quelli dell’arcobaleno che cercavi di rappresentare nei tuoi disegni ( io ero scarsissimo con la matita in mano).

Ma in quel pomeriggio di primavera, quando io andavo già alle elementari, Beppe Saronni da Novara, dove era nato, diventava già adulto, con i suoi 21 anni abbondanti, allora un vero virgulto per lo sport delle due ruote, ed andava a prendersi la gloria e la maglia rosa con il successo in vetta, in una specialità che allora poteva vantare specialisti del tic tac, ma quando eri forte e consapevole, erano altri i valori che entravano in gioco e potevi farcela lo stesso.

Ecco, ebbene, io davanti a quello schermo della tv in bianco e nero, con un formato che oggi ci farebbe fare un balzo indietro ai tempi di Happy Days, vedevo questi uomini che si sforzavano sui pedali per andare più forti del vento, un pò come provavo io stesso nell’anti garage  sotto casa, che mi pareva grande quanto un circuito ed oggi farei con 3/4 pedalate d’inerzia.

Ebbene, quando vidi Beppe in maglia Scic bianconera, per me che ero bambino ed avevo appena iniziato a tifare per una squadra che portava quei colori (avrete capito quale), non ebbi che un moto istantaneo ed immediato per fare il tifo per lui, mentre Adriano De Zan, infatuato per i colori di un ciclista della penisola, ne esaltava già le doti.

Ed allora, ripeto, non capisci che se cominci a prenderti la febbre, poi non te la leva nemmeno la sudata più pesante, ed il termometro della vita segnerà sempre quella temperatura.

Ebbene, oggi, a distanza di 40 anni, forse ho capito che diventare tifoso di un atleta o di una squadra è cosa straordinaria, ma anche tanto improvvisa.

Buona serata.

Giro d’Italia 1979 arrivo cronometro San Marino

Pos. Ciclista (NAZ) Tempo Distacco
1° Giuseppe SARONNI (ITA)
2° Knut KNUDSEN (NOR) a 0′ 32″
3° Bernt Harry JOHANSSON (SWE) a 1′ 17″
4° Francesco MOSER (ITA) a 1′ 24″
5° Mario BECCIA (ITA) a 1′ 48″
6° Fausto BERTOGLIO (ITA) a 1′ 54″
7° Roberto VISENTINI (ITA) a 2′ 4″
8° Michel LAURENT (FRA) a 2′ 22″
9° Silvano CONTINI (ITA) a 2′ 28″
10° Josef FUCHS (SUI) a 3′ 5″

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