San Antonio Spurs: la fanzone italiana in Facebook trascina i texani

Intervista doppia oggi al fans club italiano dei San Antonio Spurs, la franchigia texana di basket che negli ultimi 15 anni è spesso in lotta alla conquista dell’anello NBA. Hanno risposto al microfono di Barcalcio.net Alessandro Abate, 28 anni nonché curatore grafico della pagina fans dei San Antonio Spurs ormai da tre anni e, come dice lui stesso, sta entrando orgogliosamente nel quarto. Sono un Graphic Designer, anche se nella vita mi occupo di altro , dice Alessandro schiettamente.

Dall’altro lato Luca Tasca, a voi ragazzi, palla in mano e via, si gioca!!

 

Perché ci si appassiona al basket americano

AA: Ciò che appassiona del basket americano è dato dall’organizzazione NBA e la cura che mette nello spettacolarizzare la lega. Partendo dal fatto che l’NBA non è solo sport ma anche un business che fa girare miliardi di dollari non si può tener conto solo dell’intrattenimento sportivo, che è fondamentale, ma è il “contorno” che rende unico il cosiddetto basket americano. Dal marketing comunicativo passando a quello composto dai gadget delle varie franchigie, a quando si varca l’ingresso in uno degli splendidi palazzetti americani, il clima è quello dei grandi eventi. Ciò entusiasma e appassiona il fruitore, lo fa sentire inghiottito in un mondo che esalta chiunque vi è al suo interno, partendo dal semplice osservatore che è li per curiosità al più accanito tifoso di una determinata squadra

LT: Ho iniziato ad appassionarmi al basket americano in quanto lo considero la massima espressione del basket nel mondo (con i suoi pregi e i suoi difetti). Inoltre mi sono appassionato al basket per mio diretto interesse perché nessun’altro in famiglia o tra gli amici lo seguiva, quindi non ho avuto molto contatto con il basket locale e/o italiano.

Dove trovate il tempo per seguire in maniera assidua, per intenderci a cosa rinunciate

AA: Ormai con un mondo sempre più in connessione non è difficile reperire notizie, fatti, curiosità da pubblicare. Il più avviene quando si deve creare contenuti video come gli highlights della partita ogni due giorni, ma il peso per tutto ciò a mio parere è relativo alla passione che ci metti. Ricollegandomi alla domanda precedente si è appassionati e qui lo si vive con un’interesse superiore da quello che può essere un normalissimo impegno “lavorativo”, lo si fa perché piace e quindi non mi privo di nulla ma piuttosto lo vedo come un arricchimento nell’approfondire e nell’accrescere ciò che il mondo Spurs mi regala. Un esempio di tutto ciò è vedere i commenti dei fans sotto i post che si pubblica giornalmente, da quelli più divertenti a quelli più disfattisti, fino ad arrivare a quelli di altre nazioni che si interessano di ciò che si pubblica in Italia.

LT: Sostanzialmente io trovo che sia un modo più intelligente o quanto meno un modo più mirato di investire il proprio tempo libero: invece di stare a scorrere le pagine di un social network, guardo video di highlights, leggo articoli o cerco notizie e statistiche. Per quanto riguarda le partite dato che si svolgono in piena notte “l’unica” cosa a cui si deve rinunciare sono le ore di sonno. Purtroppo non si può sempre fare e quindi bisogna cercare un compromesso.

La più grande emozione che avete provato vedendo gli Spurs

AA: Senza dubbio il gusto delle vittorie, e ognuna porta qualcosa di diverso. E’ vero che l’America è lontana, questa è un’ovvietà, ma come amante del basket e del gioco espresso su un parquet ci sono cose che non sono affatto lontane quanto sembrano. Il tributo che si attribuisce ai big three dei San Antonio Spurs (Tony Parker-Manu Ginobili-Tim Duncan) è uguale in tutto il mondo e questo è una grande emozione per uno che è a contatto con la tifoseria nero-argento di tutto il mondo.

LT: Sicuramente il titolo del 2014, il primo vissuto insieme alla community (seppur virtuale) di nuovi amici con cui avevo condiviso uno dei più grandi drammi sportivi dello sport moderno (per un tifoso nero argento ovviamente): le Finals del 2013. Quell’evento ha stretto ancora di più i legami con alcuni di loro e sono nate grandi amicizie.

Le prospettive per la prossima stagione 

AA: E’ ancora presto per dare una visione di come sarà la prossima stagione, preferisco sempre vedere prima i giocatori scendere sul parquet e giocarsela, poi trarre le giuste considerazioni da ciò che la partita a dato come responso. Posso solo dire che gli vedo giocarsela con tutti, anche se le altre squadre si sono rafforzate, noi abbiamo coach Popovich dalla nostra, un genio di strategia.

LT: Molto difficile a dirsi attualmente. È un argomento abbastanza complesso. Diciamo che la tendenza attuale delle squadre NBA è quella di formare i cosiddetti “superteams”. Gli Spurs purtroppo o per fortuna non possono competere su quel campo perché, anche se la storia della squadra è leggendaria e la reputazione molto alta, la città di San Antonio non ha abbastanza “appeal” per attirare molte star. Questo non vuol dire che nel futuro non ci potranno essere eventuali “colpi di mercato”, ma sicuramente i Texani partono svantaggiati sotto questo punto di vista. Collezionare figurine non fa per noi,sembra che Pop voglia provare la Small Ball visti i (pochi) movimenti sul mercato: staremo a vedere cosa tirerà fuori dal cilindro. Riassumerei con un concetto chiave: fiducia in coach Pop e nella “Spurs way”. Sono convinto che disputeremo una buona Regular Season e poi chissà,i playoffs sono uno sport a parte!

 

il logo della pagina facebook dei San Antonio Spurs d'ItaliaCome gestite la pagina, quanti siete, come vi dividete i compiti

AA: Dei veri ruoli non esistono, la pagina viene gestita da tre persone compreso me, e chiunque di noi abbia una notizia, una curiosità la posta senza problemi; io curo essenzialmente la grafica della pagina e ultimamente mi piace inserire curiosità legate al mondo e alla cultura Spurs. I miei colleghi invece sono molto più afferrati nei tecnicismi del gioco, curando le statistiche e dispensando prospettive di come si
potrebbe migliorare la tattica che la squadra attua in momenti diversi della gara.

LT: Purtroppo devo dire che il mio contributo alla pagina si è ridotto a semplice moderatore dei commenti e ora l’unico a pubblicare contenuti è solo Ale. Anche se devo dire che ultimamente la pagina è sempre più seguita e questo mi motiva ancora di più a voler tornare a dare la mia parte, cioè oltre a normali post anche commenti live ad alcune partite.

 

 

Seguite il basket italiano? Cosa ne pensate e come e perché lo vedete diverso da quello americano

AA: Il basket italiano ahimè non lo seguo. Purtroppo non mi ha mai conquistato veramente, da piccolo seguivo sporadicamente la Fortitudo di Belinelli o il Benetton Treviso di Bargnani e posso dire di aver assistito anche a qualche loro partita, ma non di più di ciò. Sicuramente è diverso da quello americano, ma questo quesito è molto spinoso per via delle troppe differenze, dalla lega alle regole Fiba arrivando alla cultura che c é attorno. In NBA solo accendendo la tv e osservando gli spettatori ci si accorge del clima disteso e di festa che è presente tra nell’arena, soprattutto tra quelli più piccoli.
In Italia invece il tifo è più legato sotto certi punti di vista a quello del calcio. Dove ci si divide in settori di tifo tra le varie tribune, dalla curva ai settori misti, questo non avviene in America, è solo un piccolo esempio di come viviamo il basket nei palazzetti italiani confronto allo spettacolo offertoci nelle arene americane.

LT: Non seguo il basket italiano. Purtroppo non ho avuto modo di appassionarmi ad una squadra in particolare e questo mi ha fatto perdere l’interesse. Sono però entusiasta di qualsiasi evento volto a favorire il movimento cestistico italiano e partecipo sempre quando posso.

Un giocatore tipo che incarna la filosofia Spurs

AA: Il capostipite che incarna la filosofia Spurs non può essere che Timothy Theodore Duncan, ovvero colui che è la leggenda all’interno della Spurs Culture e al quale il sindaco della città di San Antonio Tx a dedicato persino il giorno del 21 luglio, numero non ha caso essendo il suo numero di maglia.
Non solo per quello che ha vinto e fatto vincere alla franchigia texana, ma per il tipo di persona che è. Mai fuori dalle righe, un lavoratore vero e principalmente un esempio per le generazioni più giovani che vogliono iniziare ad esplorare questo fantastico sport. Per questo, oltre la miriade di trofei e premi personali della quale la sua bacheca è piena, il più significativo e rappresentativo è appunto quello assegnatogli per essere il miglior compagno di squadra, e con questo ho detto tutto.
Un vero Campione!

LT: Assolutamente Tim Duncan. Gli Spurs non sarebbero mai diventati ciò che sono ora senza di lui. Timmy è (stato oramai) un giocatore a dir poco unico, sovrumano, Il giocatore di Squadra perfetto sotto tutti gli aspetti: un vero esempio da seguire. Conosci la sua storia e conoscerai la storia degli ultimi vent’anni degli Spurs.

 

Vi radunate, avete un evento in comune per trovarvi

AA: Non abbiamo un luogo dove ci raduniamo, sarebbe bellissimo che questo accadesse un giorno, ma ora ognuno è preso dai propri impegni personali. Ci teniamo in contatto tramite i social media, dove ci aggiorniamo sul da farsi per curare la pagina ed offrire sempre il meglio ai nostri fedelissimi.

LT: Sarebbe molto bello, ma purtroppo siamo una pagina ancora troppo piccola. Sicuramente è uno dei nostri obiettivi per il futuro. Per il momento ho già cominciato ad incontrare alcuni tra i miei amici più stretti in tutta Italia.

 

Seguite altri sports americani oltre al basket?

AA: Personalmente oltre all’NBA seguo la WWE anche non si può definire in un vero e proprio sport americano. I miei colleghi sono più tagliati di me in merito e sicuramente seguiranno altri sport riguardanti il mondo americano, ma io mi limito alla pallacanestro a stelle e strisce.

LT: Non seguo altri sport americani al momento.

 

Se doveste convincere una persona a tifare Spurs, quali argomenti usereste

AA: Non esistono argomenti migliori o peggiori, dipende come uno vede lo sport prima di tutto. Gli Spurs sono un bel esempio di organizzazione e di elementi validi inseriti nel contesto della pallacanestro americana. Ma se sarei “costretto” a usare un argomento convincente userei la frase appesa nello spogliatoio della squadra di San Antonio:

“Quando mi sento perso, vado a vedere un tagliapietre che cerca di spaccare la roccia, per cento volte non riesce neppure a scalfirla. Ma al centunesimo colpo la roccia si spaccherà in due, ed io so che non stato l’ultima picconata, ma l’insieme di quelle che ha ricevuto prima.”
Frase di Jacob Riis.

LT: La storia e la filosofia della squadra. Molte persone si affezionano ai giocatori, ma gli Spurs sono una squadra unica. Un neofita che ascolta la storia di Duncan e di come Pop lo ha scelto, guarda un po’ di video di Ginobili e legge alcuni estratti dai timeouts o di frasi pronunciate dai giocatori che hanno fatto parte della squadra non può far altro che diventare tifoso o quantomeno simpatizzante dei San Antonio Spurs.

Davide Bernasconi

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