Ogni anno i grandi giri vengono disegnati per dare spettacolo sulle montagne, ma quando gli arrivi si possono vedere con il binocolo fin dalla partenza, si rimane incollati al video solo per gustarsi l’ultimo chilometro, con le schermaglie fra i velocisti del pedale. Oggi vi parleremo di Robbie McEwen, australiano che fu professionista dal 1996 al 2012, anno del suo ritiro dalle corse.
Nato a Brisbane il 24 giugno 1972, scelse la strada solo alla maggiore età, dopo essere stato campione nazionale della BMX. Nel suo ampio palmares ben 230 vittorie, fra cui, degne di note le 12 al Tour de France ed altrettante al Giro d’Italia, oltre a 4 frazioni della Vuelta di Spagna.
Non vestì mai il simbolo del primato nella corsa francese; tuttavia si aggiudicò ben tre volte la maglia verde della classifica a punti. In Italia invece indosserà la maglia rosa, rivelandosi avversario di rango per l’allora leader delle volate quale era Mario Cipollini.
SuperMario lo befferà però sul circuito di Zolder, quando dopo una corsa fenomenale della nazionale azzurra, superò sul traguardo l’australiano, al quale non rimase che consolarsi con l’argento.
Dopo essersi ritirato nelle fila della Orica GreenEDGE, rimase nel mondo del ciclismo come consulente ed allenatore per gli sprinters. Continua l’amore per le due ruote con un negozio d’abbigliamento ed accessori per il ciclismo, oltre a fornire consigli a chi glieli chiede (Profilo Twitter)
Fra i suoi grandi rivali, oltre al già citato Cipollini, Zabel, O’Grady, ed il norvegese Hushovd. Aveva uno stile differente rispetto ai velocisti dell’epoca. preferiva farsi “lanciare” da un solo compagno, talvolta addirittura si buttava nella mischia da solo e preferiva le volate tattiche a quelle di forza.
Secondo il connazionale Stuart O’Grady, fu uno dei più potenti velocisti dell’epoca. Pareva usare parsimonia e tattica anche nel comportamento giù di sella, non balzando mai agli onori della cronaca per dichiarazioni esuberanti ed enfatizzanti.
McEwen è stato inserito con pieno merito nella hall of Fame del Ciclismo d’Australia.
Di lontane origini scozzesi, i tanti anni vissuti in Belgio gli hanno permesso di parlare il fiammingo con grande dimestichezza. E nel paese europeo ha trovato anche moglie, essendo belga la sua amata Angélique Pattyn che gli ha dato il figlio Ewan.
Le sue squadre
1996-99 Rabobank
2000 Farm Frites
2001 Domo
2002-04 Lotto
2005-06 Davitamon
2007 Predictor
2008 Silence
2009-10 Katusha
2011 RadioShack
2012 GreenEDGE
2012 Orica