Arrivano gli Europei di calcio nel 1980 e nasce la moda della mascotte: Pinocchio il precursore nella storia del pallone continentale
Da dove poteva partire l’Italia se non da Pinocchio, fiaba principe dei racconti per piccini e che in quell’epoca andava in tv grazie ad una serie televisiva (oggi sarebbe una fiction), interpretata da un magnifico Nino Manfredi nei panni di Geppetto, Gina Lollobrigida stupenda Fata Turchina mentre Andrea Balestri era il piccolo bambino attore che rese il burattino di legno famoso in tutto il mondo.
L’Italia, paese organizzatore degli Europei del 1980, diventa il primo paese ad adottare la mascotte, evento già “normale” per Mondiali di calcio e Olimpiadi.
Presentato alla stampa nell’ottobre del 1979, il burattino, con pallone sotto al braccio, naso tricolore e cappellino in testa, non ha però ancora un nome: il presidente dell’UEFA e della FIGC, il connazionale Artemio Franchi, motiva l’anonimato con il fatto che i diritti di Pinocchio appartengono alla Walt Disney.
Tuttavia, e per fortuna, la cosa si rivela infondata: la Fondazione Collodi interviene nel dibattito e che ricorda come i diritti d’autore sul libro siano ormai scaduti da 50 anni. Pinocchio può così riappropriarsi del proprio nome: al sorteggio di Roma del 16 gennaio 1980, la prima edizione ad 8 squadre, un ragazzino con il costume del burattino può estrarre le palline.
Pinocchio tornerà poi ad essere la mascotte dei Mondiali di ciclismo 2013 in Toscana.