Conosciuto in Inghilterra e nei paesi anglosassoni con il nome Peter Shilton’s Handball Maradona in quanto ispirato dal gol di mano che Diego Armando Maradona segnò contro l’Inghilterra nei quarti di finale di Messico 86, il videogame era stato realizzato per Commodore 64, Amstrad CPC e ZX Spectrum, le piattaforme allora in voga e sviluppato dalla Argus Software.
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Come si giocava a Peter Shilton
Lo svolgimento era molto semplice: si controllava unicamente il portiere, raffigurato dall’allora numero uno inglese Peter Shilton. Dapprima il videogamer doveva scegliere una fra le squadre presenti nell’allora massimo campionato dell’Inghilterra, non ancora denominata Premier League.
Partecipando ad un ipotetico campionato, si disputavano le singole partite potendo appunto utilizzare solo il portiere: gli altri giocatori venivano controllati dal computer tramite movimenti pre-calcolati.
Ogni partita era composta da un numero predeterminato di azioni offensive avversarie, non più di genere 3 o 4 per ciascuno dei due tempi di gioco ed il giocatore aveva solo il compito di parare. Solo nella versione per Commodore era presente il parlato digitalizzato che si limitava a gridare Save in caso di parata oppure Goal in caso di segnatura.
Il flop del gioco Peter Shilton
Il videogioco si rivelò un fallimento per la casa di software: la rabbia in Inghilterra per la beffa subita con il goal di mano non venne mai assorbita, considerando che la nazionale dei Tre Leoni, partita in sordina, aveva saputo crescere di forma nel corso della competizione.
Inoltre non era possibile, per chi volesse giocare, scontrarsi con nessuna compagine dell’Argentina, nemmeno una squadra di club.
Arriveranno poi le epoche delle consolle, davanti a cui i nostri figli difficilmente ci lasceranno il comando.