Perchè si dice cap la presenza in nazionale

Il termine cap, cappellino in italiano, viene utilizzato in Inghilterra per indicare la presenza con la nazionale di calcio dei Tre Leoni; poi, nel corso degli anni, il termine ha cominciato ad essere usato anche in campo internazionale quando i commentatori vogliono usare alcuni inglesismi.

Perchè si dice cap

Per secoli infatti gli sportivi potevano essere distinti nelle due squadre unicamente con il cappellino di diverso colore. Il concetto di maglia o divisa non era ancora diffuso e soprattutto nelle isole inglesi, il cap permetteva una facile distinzione fra gli stessi compagni di squadra.

Immagini della finale di Coppa d’Inghilterra del 1981 fra Blackburn e Notts County mostrano le due squadre indossare maglie e pantaloni alla zuava coordinati, ma senza il classico cap, che venne così a cadere in disuso.

La prima partita internazionale della storia fu tra Inghilterra e Scozia nel lontano 1872, ma soltanto nel 1886 cominciò la moda di premiare la presenza con il cap. Fu la federazione inglese ad introdurre il riconoscimento ed i documenti ufficiali dell’epoca dichiarano che fu N.L. Jackson, fondatore dell’Old Corinthians che propose che”tutti i giocatori che avrebbero preso parte a matches internazionali avrebbero ricevuto un cappellino bianco in seta con una rosa rossa ricamata sulla parte frontale. Questo sarà denominato International Caps”. E da quel momento iniziò la tradizione anglosassone.

Poi, con il tempo, vennero apportate alcune modifiche, tanto da venir scelto il blu invece dell’originale bianco, sebbene qualche volta vengono consegnati caps di color verde. Inoltre sulla visiera viene riportata la data l’incontro mentre la rosa venne sostituita dall’emblema della federazione, ovvero i Tre Leoni.

Beckham riceve il 100-esimo cap da Bobby Charlton

Tuttavia i giocatori non sono in possesso di un cap per ogni singola partita. Infatti quando ha inizio una competizione ufficiale a cui partecipa l’Inghilterra, Mondiale od Europeo che sia, la federazione assegna un cappello a ciascun calciatore, indipendentemente dalle presenze che registrerà. Così Peter Shilton, che al momento è recordman con 125 presenze, non ha in casa lo stesso numero di caps.

Ma con tale numero di apparizioni Shilton è ben lontano dal primatista assoluto di partite in nazionale, che appartiene al suo “collega” dell’Arabia Saudita Mohamed Al-Deayeache ha raggranellato ben 181 presenze, ritirandosi nel 2006 al termine della Coppa del Mondo in Germania. Tante vero? Beh, il record assoluto nel mondo del calcio appartiene ad un donna, Kristine Lilly , centrocampista degli Stati Uniti d’America che con ben 352 presenze, raccolte dal 1987 al 2010, distanzia in maniera siderale i maschietti.

La Killy ha appeso le scarpette al chiodo nel 2011, dopo aver vinto due ori olimpici (Atlanta 1996 ed Atene 2004) e due Mondiali, nel 1991 e nel 1999.

lilly kristine, record di caps

Il fatto curioso

Nel luglio 2006, la casa della stella della nazionale inglese e del Manchester United (all’epoca) Wayne Rooney venne razziata, fra cui anche tutti i suoi caps guadagnati fino a quel momento vestendo la casacca bianca inglese.

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