Parigi-Roubaix 1981: la dura e sofferta vittoria di Bernard Hinault

Guarda te se un campione del mondo in carica come era Bernard Hinault nella stagione 1981 doveva andare ad immischiarsi in faccende di fatica, fango, sassi e cadute per acquisire un’altra medaglia al suo già brillante palmares. Ebbene si, il tasso, come veniva soprannominato il bretone, andò a prendersi l’edizione del 1981 della Parigi-Roubaix, la corsa più pazza del panorama ciclistico mondiale, dove, anche quando splende il sole, la sorpresa è dietro l’angolo.

Nel suo primo tentativo nell’Inferno del Nord dell’anno precedente, Hinault aveva concluso al quarto posto, a circa 6 minuti dal vincitore Francesco Moser, che si era così aggiudicato il suo terzo successo nel velodromo prestigioso di Roubaix. Ma l’anno seguente il francese non ne voleva sapere affatto di tornare a casa senza il mazzo di fiori del vincitore: la corsa doveva essere sua a tutti i costi, e per di più con il prestigio di alzare le braccia al cielo indossando la maglia di campione del mondo.

E quel giorno non si mise bene fin dal mattino, almeno in termini di meteo, dato che piovette fin dal primo chilometro e le mattonelle del pavè cominciarono a mettere paura a tutti per la loro scivolosità. Hinault non fu da meno, cadde addirittura sette volte e dovette pure evitare una motocicletta che era caduta poco davanti a lui, tanto da finire in un campo per non scontarsi in maniera pericolosa.

Paris-Roubaix-1981-hinault-caduta

E a 13 chilometri dall’arrivo, fece conoscenza pure con un piccolo cane nero che  gli andò a sbattere contro frontalmente, facendolo finire a terra.

Ma il Tasso era un animale imprevedibile in corsa e mai si sarebbe arreso, cominciando una furiosa rimonta nei confronti del gruppetto con cui era al comando della corsa. Ed entrando nel velodromo di Roubaix, la corsa si sarebbe risolta in una faccenda fra campioni, dato che vincitori delle edizioni passate come Moser, Roger de Vlaeminck e Marc Demeyer, facevano parte del lotto, oltre a Guido van Calster ed Hennie Kuiper.

Con poco più di un giro da compiere, Hinault prese prepotentemente il comando, mulinando il suo grosso rapporto. Demeyer riuscì a scalzarlo per pochissimi metri, tanto che il Bretone si rimise subito al comando, tanta era la foga e l’ardimento che stava mettendo sui pedali.

Appena dopo l’ultima curva, sembrava che de Vlaeminck si sarebbe preso nuovamente l’alloro del primo posto, ma quel giorno, non c’è n’era per nessuno ed Hinault tenne il comando fino alla linea d’arrivo.

Nel dopogara, tanta era la rabbia che aveva ancora in corpo per i numerosi incidenti accaduti durante la corsa che, sebbene avesse comunque vinto, il francese esclamò ai giornalisti:”Paris Roubaix est une connerie!” (“Paris Roubaix is bulls**t!”), traducibile in la Parigi-Roubaix è una corsa di merda. Presero il via da Compiègne 174 ciclisti, 57 di essi tagliarono il traguardo a Roubaix.

Ed infatti andò a difendere il titolo soltanto l’anno successivo, nel 1982, motivo che gli arrecò diverse polemiche e, con il suo spirito gagliardo e risoluto, un bel giorno volle spegnere ogni polemica, tanto che disse: “Non entro negli uffici dicendo alle persone di lavorare più duramente, nonostante ciò le persone mi chiedono di essere il più forte sul pavè”.

Ordine d’arrivo Parigi-Roubaix 1981

1 Bernard Hinault Renault 6h26’07
2 Roger De Vlaeminck DAF Trucks s.t.
3 Francesco Moser Famcucine s.t.
4 Guido Van Calster Splendor s.t.
5 Marc Demeyer Capri Sonne s.t.
6 Hennie Kuiper DAF Trucks s.t.
7 Ferdi Van Den Haute La Redoute a 1’16”
8 René Bittinger Miko s.t.
9 Jean Chassang Puch a 2’00”
10 Alfons De Wolf Vermeer Thijs a 2’35”

Il video della Parigi-Roubaix 1981

Davide Bernasconi

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