Olimpiadi: albo d’oro ciclismo prova su strada uomini

Il ciclismo è presente alle Olimpiadi fin dalla prima edizione dei Giochi ad Atene 1896; poi, dopo un vuoto di tre edizioni, ricomparve nel panorama olimpico fino ad oggi. Fino al 1992 la gara era riservata alla categoria dilettanti poi, con Atlanta 96, l’apertura ai professionisti che l’ha resa una sorta di Mondiale-bis per importanza.

Non si può mancare di notare che la questione doping ha inciso nell’albo d’oro di alcune edizioni, togliendo dall’ordine dall’arrivo e dal palmares personale le medaglia guadagnate sul campo.

Albo d’oro Olimpiadi ciclismo su strada uomini

 

anno sede oro argento bronzo
1896 Atene Aristeidis Konstantinidis (Grecia) August von Gödrich (Germania) Edward Battel (Regno Unito)
1900 Parigi non disputata
1904 St Louis non disputata
1908 Londra non disputata
1912 Stoccolma Rudolph Lewis (Sudafrica) Frederick Grubb (Regno Unito) Carl Schutte (Stati Uniti)
1920 Anversa Harry Stenqvist (Svezia) Henry Kaltenbrun (Sudafrica) Fernand Canteloube (Francia)
1924 Parigi Armand Blanchonnet (Francia) Henri Hoevenaers (Belgio) René Hamel (Francia)
1928 Amsterdam Henry Hansen (Danimarca) Frank Southall (Regno Unito) Gösta Carlsson (Svezia)
1932 Los Angeles Attilio Pavesi (Italia) Guglielmo Segato (Italia) Bernhard Britz (Svezia)
1936 Berlino Robert Charpentier (Francia) Guy Lapébie (Francia) Ernst Nievergelt (Svizzera)
1948 Londra José Beyaert (Francia) Gerrit Voorting (Paesi Bassi) Lode Wouters (Belgio)
1952 Helsinki André Noyelle (Belgio) Robert Grondelaers (Belgio) Edi Ziegler (Germania Ovest)
1956 Melbourne Ercole Baldini (Italia) Arnaud Geyre (Francia) Alan Jackson (Regno Unito)
1960 Roma Viktor Kapitonov (URSS) Livio Trapè (Italia) Willy Van Den Berghen (Belgio)
1964 Tokio Mario Zanin (Italia) Kjell Rodian (Danimarca) Walter Godefroot (Belgio)
1968 Città del Messico Pierfranco Vianelli (Italia) Leif Mortensen (Danimarca) Gosta Pettersson (Svezia)
1972 Monaco Hennie Kuiper (Paesi Bassi) Clyde Sefton (Australia) non assegnato(1)
1976 Montreal Bernt Johansson (Svezia) Giuseppe Martinelli (Italia) Mieczyslaw Nowicki (Polonia)
1980 Mosca Sergej Suchorucenkov (URSS) Czeslaw Lang (Polonia) Jurij Barinov (URSS)
1984 Los Angeles Alexi Grewal (Stati Uniti) Steve Bauer (Canada) Dag Otto Lauritzen (Norvegia)
1988 Seul Olaf Ludwig (Germania Est) Bernd Gröne (Germania Ovest) Christian Henn (Germania Ovest)
1992 Barcellona Fabio Casartelli (Italia) Erik Dekker (Paesi Bassi) Dainis Ozols (Lettonia)
1996 Atlanta Pascal Richard (Svizzera) Rolf Sørensen (Danimarca) Maximilian Sciandri (Regno Unito)
2000 Sydney Jan Ullrich (Germania) Aleksandr Vinokurov (Kazakistan) Andreas Klöden (Germania)
2004 Atene Paolo Bettini (Italia) Sérgio Paulinho (Portogallo) Axel Merckx (Belgio)
2008 Pechino Samuel Sánchez (Spagna) Fabian Cancellara (Svizzera) (2) Aleksandr Kolobnev (Russia) (3)
2012 Londra Aleksandr Vinokurov (Kazakistan) Rigoberto Urán (Colombia) Alexander Kristoff (Norvegia)
2016 Rio de Janeiro Greg Van Avermaet (Belgio) Jakob Fuglsang (Danimarca) Rafał Majka (Polonia)
2021 Tokyo Richard Carapaz (Equador) Greg Van Avermaet (Belgio) Tadej Pogacar (Slovenia)

Note: Nelle edizioni 1912-1920-1924-1928 la gara era una prova in linea a cronometro individuale

 

1- Il terzo classificato, lo spagnolo Jaime Huélamo, venne in seguito squalificato per positività alla coramina. Il quarto classificato, il neozelandese Bruce Biddle, non era però stato sottoposto al controllo antidoping, pertanto per questo motivo la medaglia non venne assegnata.

2- Giunto terzo al traguardo e premiato con la medaglia di bronzo, in seguito convertita in argento per la squalifica per doping del secondo classificato Davide Rebellin (Italia).

3- Giunto quarto al traguardo, fu successivamente premiato con la medaglia di bronzo a seguito della squalifica del secondo classificato Rebellin.

Davide Bernasconi

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