NBA-Portland Trail Blazers: Oregon chiama Italia

Dal lontano Oregon, non una delle prime mete dei turisti italiani quando pianificavano un viaggio negli States, proviene una franchigia NBA  storica come quella dei Portland Trail Blazers, che ha sempre saputo caratterizzarsi per una certa freschezza, rimanendo ai margini del clamore mediatico, ma sapendo raggiungere il traguardo dei play-off con una certa frequenza e poi, lasciando qua e la, le sue tracce.

Tre finali per l’anello raggiunte, una sola vinta, ma l’amore per la post season nello stato del Profondo Nord è tale che la partecipazione ai playoff è quasi un must, con una striscia di 21 partecipazioni consecutive tra il 1983 ed il 2003. Ed il pubblico segue con passione e come, direte voi?

Beh, la franchigia detiene il record della più lunga striscia di “tutto esaurito” in partite casalinghe nella storia degli sport professionistici americani: 814 partite consecutive tra il 1977 ed il 1995!!  Ed allora perchè stupirsi se in Italia il Nero, rosso e argento ha una fans club su Facebook? Ecco a voi lettori l’intervista con il “portavoce” Francesco Toldo di Rip City Italia

 

Carmelo Anthony: voci, speranza o semplice desiderio d’estate? Vi piacerebbe averlo in squadra

Si ci piace. Per noi è più di una speranza. Abbiamo ottimi giovani, ma per fare il salto di qualità nell’immediato (vista anche la concorrenza a ovest), dobbiamo arricchire il roster di talento. E Melo ne ha da vendere: a 19, a 25 come a 33 anni. Porterebbe entusiasmo anche tra i tifosi. E poi c’è da risolvere assolutamente la nostra situazione salariale: Portland ha il salary cap più alto della NBA! New York è una delle pochissime squadre che può essere disposta ad intavolare trattative con noi. Quando ipotizziamo qualche scambio i nomi più gettonati sono quelli di: Harkless, Vonleh, Crabbe, Turner, Aminu e…Leonard (ma chi se lo prende!).

 

Fate a gara a chi colleziona il maggior numero di gadgets della franchigia?

Facciamo a gara a chi ha la maglia più figa: se quella bianca da casa o quella nera da trasferta di Lillard, il nostro leader. O la n.3 di CJ McCollum. O le “vecchie”: la mitica n.7 di Brandon Roy o la 12 di Aldridge…scherzo naturalmente. Nessuna gara. Ma molti di noi conservano gelosamente queste maglie. Personalmente ho quella di Roy, un giocatore fantastico che è entrato nel cuore di tutti i tifosi dei Blazers. Purtroppo si è dovuto ritirare per infortunio nel pieno della carriera.

 

Un quintetto ideale dei Blazers

Lillard, Roy, Pippen, L. Aldridge, A. Sabonis

 

Perché ci si appassiona al basket americano

Ci si appassiona per il livello di atletismo e per le prestazioni che praticamente ogni sera fanno vedere in campo i grandi giocatori. Noi ne abbiamo due: Damian Lillard e CJ McCollum. Aspettando Nurkic. Poi per il sistema stesso della NBA: tutte le franchigie hanno la possibilità di vincere. Perlomeno di costruire per vincere, un giorno. Voglio dire che non è un sistema chiuso. Per esempio: 20 anni fa, quando ho iniziato a seguire la NBA, Golden State e Cleveland erano anni luce lontane dalla vittoria di un titolo. Oggi dominano.

 

Dove trovate il tempo per seguire in maniera assidua la squadra, a cosa rinunciate insomma

Rinunciamo…a qualche ora di sonno. Molti di noi si svegliano in piena notte per seguire i Blazers (alle 4:00/4:30 quando giocano in casa oppure non prima delle 1:00/2:00 se sono in trasferta a est). Chi riesce a seguire la partita solitamente fa un “report” per il gruppo.

 

L'Arena dei Blazers

 

Seguite il basket italiano? In cosa lo trovate distante, carenze o cosa portereste nel mondo americano

Personalmente non lo seguo come qualche anno fa, ma diversi ragazzi della pagina lo seguono. Ne parlavamo pochi giorni fa. Ci sono tante difficoltà. E’ un discorso lungo. Qualche segnale è arrivato dai giovani dell’under 19 con l’argento mondiale.

 

Come gestite, la pagina, quanti siete, come vi dividete i compiti

Il nostro “go to guy” come si dice, è Giovanni di Torino. E’ lui che gestisce la maggior parte dei post. Cerca le ultime news dai siti vicini ai Blazers. Soprattutto in questo periodo di mercato. Fa un gran lavoro. Lo zoccolo duro, per così dire, è formato da 11 ragazzi. La pagina ha raggiunto i 422 “like” ed è in crescita. Siamo collegati al sito nbapassion.com.

 

Quale giocatore italiano vi piacerebbe giocasse nella franchigia

Danilo Gallinari. Tra i ragazzi più di qualcuno lo voleva a Portland.

 

Un giocatore tipo che incarna la filosofia dei Blazers

Damian Lillard senza dubbio. E’ un giocatore che ha un talento offensivo abbagliante. Lotta. Infila i canestri decisivi. Eppure continua ad essere sottovalutato nella lega. Ecco, proprio come i Blazers. Però alla fine ci siamo sempre, lottiamo e abbiamo fatto soffrire un pò anche Golden State (vedi gara1 e gara3). Se solo avessimo avuto Nurkic sano…

 

Avete un incontro comune, un raduno o vi sentite soltanto tramite i canali social

Abbiamo un gruppo whatsapp attivissimo. Lì scambiamo opinioni, informazioni e ci sfoghiamo (per non dire altro) con qualche giocatore che non si impegna a dovere. C’era l’idea di organizzare un incontro: siamo sparsi per l’Italia, concentrati soprattutto al nord. Io credo di essere quello più a sud, abitando a Latina.

 

Quali altri sport americani seguite con passione eventualmente

Abbiamo un unico amore: i Portland Trail Blazers

 

Se doveste convincere una persona a tifare Blazers, su cosa puntereste

Beh, prima di tutto gli farei vedere e sentire i 19.000 del Moda Center (la casa dei Blazers, bellissimo impianto tra l’altro) durante una partita di stagione regolare. Anche da pc. Vi assicuro che è sempre emozionante. Il tutto raddoppiato nei playoffs. A Portland il tifo è molto caldo. La squadra è giovane e coinvolgente. Poi c’è da ricordare che i Blazers hanno raggiunto i playoffs 33 volte sulle 47 stagioni disputate fin’ora. Hanno giocato tre finali NBA, vincendo il titolo nel 1977 e perdendo le altre due, nel ’90 e ’92. Quest’ultima contro i Bulls di Jordan. Insomma, abbiamo una storia anche noi.

Un saluto a tutti i ragazzi e le ragazze di Rip City Italia. Go Blazers!

Francesco Toldo

Davide Bernasconi

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