Sono tanti i calciatori che vengono e saranno ricordati per sempre come meteore del calcio: chi per scelte sbagliate, chi per problemi relativi al carattere e chi per infortuni o problemi fisici molto gravi subiti nel corso degli anni.
In quest’ultima categoria rientra forse uno dei calciatori più sfortunati di sempre, Felice Natalino. Il talentuoso difensore classe 1992 esordisce nelle giovanili del Crotone, proseguendo poi la carriera nella primavera dell’Inter.
Il 28 novembre 2010 sarà per lui forse il momento più bello della propria carriera calcistica: l’Inter quel giorno sta giocando contro il Parma non riuscendo a chiudere il match: il primo tempo si conclude sul punteggio di 3-2 in virtù delle reti di Stankovic (doppietta) e Cambiasso ma subisce due reti dal grande ex Hernan Crespo.
Benitez decide di sostituire un opaco Santon con il giovane difensore che per la prima volta assapora il campo della Serie A e con una buona prestazione contribuisce al rotondo risultato finale: 5-2 in favore dei nerazzurri. Il momento magico di Natalino continua perché il tecnico spagnolo decide di dargli una maglia da titolare il 3 dicembre nella sfida a Roma contro la Lazio (conclusasi con una sconfitta per 3-1 dei nerazzurri) e di farlo subentrare al posto del capitano Javier Zanetti 4 giorni dopo nella partita di Champions League contro i tedeschi del Werder Brema (anche qui Inter surclassata per 3-0).
Tuttavia in casa nerazzurra le cose non vanno per il meglio: nemmeno la conquista del Mondiale per Clubs salva la panchina di Benitez che viene esonerato e con l’arrivo di Leonardo Natalino non riesce più a giocare nemmeno un minuto in quella stagione. Nell’estate successiva logica diventa la cessione in prestito al Verona (Serie B) dove non riesce ancora a giocare causa un errore nel tesseramento: infatti l’inserimento nella lista Under-23, con la formula del prestito secco, gli vieta di scendere in campo fino alla riapertura delle liste.
A gennaio 2012 il ritorno nella terra natia al Crotone gli permette di smuovere la casellina delle presenza ottenendo finalmente una presenza dopo diversi mesi giocando contro il Grosseto conclusasi con il risultato di 2-2. Poi accade che il CONI decide di fermarlo e di sospenderlo dopo aver visto le carte di un esame effettuato.
Questo avvenimento non comporta alcuna cambiamento relativamente alle decisioni del club nerazzurro che decide comunque di riscattarlo, nonostante non possa disputare alcuna attività agonistica. Inoltre la dirigenza gli permette inoltre di vivere in Calabria assieme alla famiglia, con la speranza che la salute possa migliorare.
Purtroppo all’inizio del 2013 la situazione si aggrava all’improvviso: una crisi cardiaca mette in pericolo la sua vita e viene così trasportato d’urgenza a Milano per essere operato, intervento che riuscirà perfettamente salvandogli la vita. Ma il finale a questo punto è scritto: Natalino non può più giocare a pallone ed è costretto al ritiro a soli 21 anni. Chissà se oggi questo forte terzino giocherebbe ancora nella sua amata Inter e magari anche nella nazionale italiana, quello che di certo sappiamo è che quello di Felice Natalino è forse uno dei più grandi rimpianti della storia nerazzurra.
In un tweet del dicembre 2013, esprimerà il suo rammarico, unito però ad un gioia vissuta sul campo: “Purtroppo il Destino ha voluto diversamente! Ma rimarrà per sempre in me l’onore di aver giocato con Dei come Lui”, postando la foto di Samuel Eto’o.
Oggi Natalino fa parte dello staff del settore giovanile dell’Inter in qualità di osservatore ed all’età di 25 anni risulta uno dei dirigenti più giovani della squadra.
Autore: Angelo Losco