Monaco 1860, i parenti poveri del ricco Bayern: la storia

La maggior parte delle città più grandi del mondo ha due squadre di calcio importanti e Monaco di Baviera non fa eccezione. Se i biancorossi del Bayern sono noti a tutti, i cugini del Monaco 1860 sono spesso costretti a rimanere in disparte e a veder gioire il club che ha dato i natali ai più grandi campioni del calcio tedesco.

Nella terza città della Germania per ordine di abitanti, nonché il centro più importante del Land della Baviera, cioè Monaco di Baviera, andando nel quartiere di Giesing, possiamo fare conoscenza con il club “rivale” dei biancorossi bavaresi che dominano il calcio tedesco e possono vantare numerosi successi in campo internazionale. Il gemello povero è il Monaco 1860, meglio conosciuto come “Il Leone di Monaco” (“Münchner Löwen”in tedesco), od anche  “Il Sessanta” (“Die Sechzger” il nick tedesco).

Le radici del club biancazzurro sono radicate in un’associazione ginnica fondata il 15 luglio 1848 presso un pub locale, più precisamente al “Buttleschen Brauerei zum Bayerischen Löwen”. Dopo essere stato bandito per lo svolgimento di “attività repubblicane”, il club nacque ufficialmente il 17 maggio 1860. Poco tempo dopo, nel 1862, avverrà la fusione con con il locale TV Münich. La sezione calcio della società vide la luce il 6 marzo 1899 e tre anni più tardi disputò il primo incontro ufficiale.

Nel 1911, la squadra adotto il leone come simbolo e nel 1919 venne definitivamente rinominato come TSV Münich 1860. L’uniforme tradizionale consiste in una maglietta di colore azzurro, con il leone all’interno di uno scudo nella part frontale, sempre azzurro, pantaloncini e calzettoni bianchi. Arriva ai piani alti del calcio tedesco negli anni 20, conquistando la semifinale del massimo campionato nel 1927.

I bavaresi si ripetono nel 1933, arrivando alle soglie del successo, fermati in semifinale dallo Schalke 04, compagine che durante l’epoca del Terzo Reich era dominatore incontrastato del calcio tedesco. Ma nel 1942, in pieno conflitto mondiale, arriverà il primo trionfo, conquistando la Tschammerpokal, l’attuale Coppa di Germania.

Terminata la guerra, il Monaco 1860 milita nella categoria superiore della Oberliga Süd, senza infamia e senza lode, sebbene la retrocessione in Seconda Divisione, la terrà negli “inferi” della cadetteria per un triennio. Nel 1963, conquistando il successo finale nell’allora campionato regionale, farà guadagnare al team l’accesso alla Bundesliga, il campionato nazionale professionistico appena nato. E pensare che i concittadini del Bayern dovranno soffrire altri tre anni prima di accedervi!

Arriva nel 1964 il secondo trionfo in Coppa di Germania e l’anno successivo, nella neonata Coppa delle Coppe solo gli inglesi del West Ham impediranno la vittoria nel trofeo continentale. Ma il Paradiso non tarda ad arrivare: nella stagione 1965-66 il Monaco 1860 vince la sua prima (ed unica) Bundesliga.

La gloria dura poco, perché negli Anni 70 ben tre retrocessioni consecutive (!) spingeranno il club nei bassifondi del calcio germanico:ben sette anni impiegarono per tornare in alto, salvo poi retrocedere immediatamente in Serie B. Ed il peggio arriverà al termine della stagione 1982, quando i problemi finanziari portarono alla retrocessione forzata nei campionati dilettanti.

L’esilio durerà un decennio, fino al 1992 quando i Leoni torneranno nell’elite del calcio tedesco. Poi nel 2000, piazzandosi al quarto posto, si guadagneranno l’accesso alla Coppa Uefa, cadendo per mano del Parma al terzo turno.

Poi ricomincerà la discesa: il palcoscenico della seconda divisione pare essere al momento lo spazio di competenza del “secondo violino” di Monaco. monaco-1860-cosa-nostra

Nello stadio noto come “Grünwald”, di soli 12.000 posti di capienza, il club vedrà la gloria maggiore, salvo poi trasferirsi allo Stadio Olimpico, costruito in occasione dei Giochi Olimpici del 1972. Poi, in virtù dell’accordo con i fratelli maggiori del Bayern, verrà realizzata l’Allianz Arena, anch’esso edificato in occasione  di un grande evento come la Coppa del Mondo 2006. La parte calda della tifoseria torva posto nella parte Nord, dove, ironia della sorte, il gruppo ultrà più noto si chiama “Cosa Nostra”, fondato nel 2001.

Poi ulteriori problemi finanziari costringono la dirigenza a cedere il pacchetto azionario relativo alla proprietà dello stadio: tuttavia un accordo con il Bayern permette al club di continuare a disputare i matches interni presso l’Allianz Arena

E nell’attesa di poter tornare a gustarsi il derby di Monaco in Bundesliga, ecco il filmato che celebra il successo nella stagione 1965-66 che portò i Leoni sul tetto di Germania.

Davide Bernasconi

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