E’ stato un calciatore diverso, soprattutto per il suo aspetto, che oggi sarebbe impensabile. E’ Leopold Kielholz.
Nato a Basilea, in Svizzera, il 9 giugno 1911, Kielholz iniziò la sua carriera calcistica all’Old Boys nella sua città natale nel 1927. Dopo essere passato alla compagine dei Black Stars, anche lui della terza città più popolosa della Svizzera, nel 1930 approda all’FC Basilea. Due anni dopo firma per il Servette di Ginevra, dove vince i primi tre campionati svizzeri. Poi un anno al Berna, un altro allo Stade de Reims in Francia, un altro al San Gallo e gli ultimi cinque alla Juventus di Zurigo. Ma se Leopold Kielholz, o ‘Poldi’, come veniva chiamato, è noto per qualcosa di particolare, è per il suo tempo trascorso in nazionale e per aver giocato con gli occhiali .
Kielholz aveva una vista molto scarsa ed era essenziale per lui portare gli occhiali in campo. ‘Poldi’ si è messo degli occhiali protettivi per poter giocare ma questo non gli ha impedito di essere uno dei calciatori svizzeri più importanti del primo terzo del XX secolo.
Ed è proprio Leopold Kielholz che fu l’attaccante titolare della squadra svizzera che partecipò al suo primo Mondiale, quello del 1934 in Italia. Nella prima partita della storia degli svizzeri ai Mondiali, contro l’Olanda, Leopold Kielholz mise a segno due gol (il risultato finale fu di 3-2 per la Svizzera). Il suo primo gol, al 7′ di quella partita giocata a San Siro, è il primo nella storia del calcio svizzero ai Mondiali. Pochi giorni dopo avrebbe segnato ancora, questa volta contro la Cecoslovacchia a Torino, ma la Svizzera perse 3-2 e venne eliminata.
In totale, “Poldi” ha giocato 17 partite con la sua nazionale e segnato 12 gol. Dopo il suo ritiro, Kielholz è stato allenatore della nazionale svizzera negli anni ’50 in due periodi, dal 50 al 53 e poi dal 1954 al 1958. Morì a Zurigo il 4 giugno 1980, pochi giorni prima del suo 69-esimo compleanno.