Le casse sociali di tanti club ultimamente piangono miseria: per mancanza di sponsors, spettatori od ingaggi elevati a seguito di contratti stipulati anni prima. Ma se si arriva addirittura a rinunciare a presentare appello per non spendere soldi?
Siamo in Scozia e la vicenda è accaduta qualche anno fa: la situazione finanziaria degli Heart of Midlothian, squadra di Edimburgo, impedì alla dirigenza societaria di spendere mille sterline per fare appello contro la squalifica di tre giornate rimediata da un suo tesserato, Ryan Stevenson. Seppure la rosa fosse ridotta all’osso per via di alcuni infortuni, la rinuncia fu obbligata.
John McGlynn, manager dei Jambos, dichiarò al sito internet del Club: “Entrambe le squadre, al termine della gara del Tannadice, hanno ritenuto troppo pesante il rosso diretto inflitto a Stevenson dal direttore di gara, Willie Collum, per l’entrata sul centrocampista del Dundee United Gary Mackay-Steven“. “Però“, continua McGlynn,”dopo aver fatto ricorso per la squalifica inflitta a Ryan per l’entrata su McPake nel derby di gennaio contro l’Hibernian (anche in quell’occasione, 3 giornate e semifinale di League Cup saltata) e averla persa, mi sono consultato con il capo degli arbitri della SFA e ho capito che avremmo avuto pochissime chance di vincere l’appello. In questo momento, non possiamo permetterci di buttare mille sterline in un ricorso che sappiamo di perdere“.
Stranezze del calcio professionistico o essere scozzesi significa avarizia?