Il Messico è una delle nazionale che ormai partecipa con frequenza al massimo evento mondiale calcistico e sportivo, la Coppa del Mondo. Tutti sanno che i colori della bandiera messicana (verde, bianco e rosso) sono gli stessi indossati dalla squadra di football del paese nord/centro americano: maglietta verde, pantaloni bianchi e calzettoni rossi, da qui il soprannome di Tricolor. Ma anche la nazionale e la sua divisa hanno subito nel corso della sua storia alcune modifiche.
Nel Mondiale di Francia 98, la compagine del Messico, che vantava una buona squadra tra cui spiccavano elementi del calibro di Jorge Campos o Cuauhtémoc Blanco, non poteva che lasciare una buona immagine. A quel tempo, l’uniforme della squadra nazionale messicana veniva realizzata da un marchio anch’essso messicano, ABA Sport, con sede nella città di Monterrey. L’idea di fondo, nel realizzare l’uniforme era quella di fornire un’immagine rappresentativa del paese di fronte al mondo intero. E oltre ai mariachi, alla tequila e ai cappelli, non c’è nulla di più messicano come la cultura azteca e la sua simbologia.
Facciamo un passo indietro per parlare un pò di storia. Era il 17 dicembre 1791, quando avvenne, nello piazza Zócalo di Città del Messico, la principale della capitale e una delle piazze più grandi del mondo, una delle più importanti scoperte archeologiche dell’era pre-colombiana messicana: la Piedra del Sol. Avente un diametro di 3,5 metri e un peso di 50 tonnellate, si tratta di un disco di basalto, datato all’incirca 1479, che rappresenta il cosmo inteso dagli Aztechi o dai messicani (gli anglo-sassoni lo chiamano calendario azteco, sebbene in realtà non sia un calendario). Si tratta di uno dei simboli principali della cultura azteca e, infatti, è possibile ritrovarla sul retro di alcune monete del paese nordamericano.
Ebbene, i responsabili di ABA Sport decisero di includere nella parte centrale della casacca il simbolo del Sunstone, che rappresenta in particolare il volto di Tonatiuh, il dio azteco del sole. Il modo per includerlo era molto semplice. Non con il tradizionale stratagemma di una filigrana, come in tante altre magliette da calcio, ma stampata direttamente in tono scuro su uno sfondo verde. I messicani si dimostrarono ben contenti della particolare scelta di design della maglia ed ancora oggi il ricordo per essere stata una delle migliori uniformi mai indossate dalla loro squadra nazionale è indelebile nelle menti dei tifosi del Tricolor.
Senza dubbio si trattò di una scelta assai particolare, in quanto sono pressochè assenti precedenti nella storia del calcio di unire in una divisa la mitologia di un paese con una squadra, facendo di fatto accrescere il sentimento di identità nazionale dei tifosi.
Ma i consulenti ABA Sport volevano senza dubbio lasciare il segno. Venne creato un terzo kit (il secondo era sempre una camicia bianca e pantaloni verdi). La maglietta in questo caso era molto simile alla prima divisa, ma con un piccolo cambiamento: il verde era leggermente più scuro mentre il disegno della Piedra del Sol venne realizzato a strisce rosse. Tuttavia l’effetto finale non fu quello desiderato: il colore scelto per il disegno si rivelò un vero e proprio fallimento, la combinazione di colori non si rivelò affatto fortunata.
Ora è il colosso tedesco Adidas a vestire la squadra nazionale messicana. E a tal proposito, il ricordo della Piedra del Sol non si è spento, tanto che non sono isolate le voci che rivogliono sulla divisa ancora lo splendido ed autentico disegno.
Il Messico a Francia 98: risultati
Girone E
13 giugno 1998 Lione: Corea del Sud- Messico 1-3
20 giugno 1998 Bordeaux: Belgio-Messico 2-2
25 giugno 1998 Saint Etienne: Olanda-Messico 2-2
Ottavi di Finale
29 giugno 1998 Montpellier: Germania-Messico 2-1