Le parole hanno sempre un significato, anche quando parla un calciatore. E Francesco Totti, due colori, una maglia, ha sempre avuto grande passione a giocare a calcio, purchè indossasse la maglietta della Roma.
Iniziare il campionato di Serie A 2017-18 senza Francesco Totti pare cosa strana. Eppure Er Pupone, Ottavo re di Roma e mille altri soprannomi ha appeso le scarpette al chiodo, nella sua Roma e con la maglia della sua Roma, conquistando il secondo posto in classifica finale e lasciando un segno indelebile nella storia del calcio a tinte giallorosse ed azzurre per le imprese compiute in nazionale. Allora, siamo sicuri, Totti lascerà il suo segno anche ora dietro la scrivania, con un ruolo autorevole di dirigente e chissà che un giorno non decida di cominciare ad allenare, magari dedicandosi a quei giovani con tanta cura come fece all’inizio di carriera il suo maestro Carlo Mazzone.
Le frasi famose di Francesco Totti
Quando ero piccolo e annavo a giocà a’ pallone con ragazzi che non conoscevo e stavano a fa le squadre se finiva sempre con “palla o regazzino?” poi dopo 2 minuti di gioco ed un paio di tunnel tutti: “Refamo le squadre, refamo le squadre il regazzino è troppo forte! (da Mò je faccio er cucchiaio)
Maurizio Mosca: Francesco, come mai non fai due o tre anni in un’altra squadra per vincere qualcosa in più?
Totti: Perché sono cresciuto nella Roma e morirò nella Roma, perché sono sempre stato tifoso della Roma! [dall’intervista a Controcampo, 18 aprile 2007]“
Adesso dicono che è stato un mio limite il fatto di non aver mai cambiato squadra. In realtà era il mio sogno fin da bambino. Qui ho tutto e sto bene, si vince poco ma è stata una scelta di vita. Quello che dice la gente non mi interessa, se mi criticano nonostante i miei 200 goal vuol dire che di calcio non capiscono niente. (dall’intervista a Sky del 27 marzo 2008)“
E chi è, Batman? (da un’intervista a Le Iene del 6 febbraio 2009) [riferito ad Antonio Cassano, riguardo le sue 600 conquiste]“
Adesso dicono che è stato un mio limite il fatto di non aver mai cambiato squadra. In realtà era il mio sogno fin da bambino. Qui ho tutto e sto bene, si vince poco ma è stata una scelta di vita. Quello che dice la gente non mi interessa, se mi criticano nonostante i miei 200 goal vuol dire che di calcio non capiscono niente.[5]
Credo sia uno scandalo che un giocatore come Raul, capace di segnare ogni anno 20-30 goal e vincitore di tutti i trofei più importanti a livello di club, non abbia ancora vinto il pallone d’oro. Per il pallone d’oro penso che sia già tutto scritto, ogni anno… (dall’intervista a Sky del 27 marzo 2008)
FSono dispiaciuto, quello che è successo ha condizionato la partita, da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se siamo stati battuti dall’arbitro, sicuramente non dalla Juve. Con le buone o con le cattive vincono sempre. Le immagini parlano chiaro. Tutta Italia dovrebbe dire questo. La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, ogni anno è così. Tanto arriveremo ancora secondi.“Fabio Cannavaro: Francè, a che percentuale stai?
Totti: Bucchì! [da un’intervista RAI, dopo la finale dei mondiali di Germania 2006 Italia-Francia]“
Avrei potuto vincere molto con altre squadre, ma sono orgoglioso di ciò che ho fatto con questa casacca. Altri trionfi con una maglia diversa non mi avrebbero dato le stesse emozioni che ho provato qui da capitano.
A me sinceramente la parola leader non mi è mai piaciuta, più che altro mi metto a disposizione della squadra. È normale che io mi senta un giocatore importante, quello sì, però io alla fine rispetto tutti nella stessa maniera. Non è perché io sono Totti, sono romano, romanista e capitano, devo avere più considerazione degli altri. Per me sono sullo stesso livello, perciò cerco di confrontarmi con loro nella maniera migliore. (da un’intervista dopo Roma-Cagliari del 23 dicembre 2006)
Quando ero bambino e poi anche da ragazzo tra noi amici a quello che correva più forte si chiedeva sempre: “Ma chi sei, Mennea?” perché a quei tempi per noi Mennea rappresentava il mito della velocità. […] Lui è stato il nostro orgoglio, ha affrontato i più grandi corridori e li ha battuti.[8]
[Su Diego Armando Maradona] È il calcio, è il pallone, come se ci fosse la sua faccia su quella sfera che gira. Quello che ha fatto lui con la palla non l’ha fatto mai nessuno e non lo farà mai nessuno. Ha fatto cose straordinarie, tutto quello che c’era da fare l’ha fatto. L’ho conosciuto e mi emoziona vedere la foto di noi due abbracciati.[9]
Giornalista messicana: Tiziano Ferro ha detto che tutte le donne messicane hanno i baffi, tu cosa vuoi dire loro?
Totti: De fasse ‘na ceretta! [Intervista rilasciata alla tv messicana e riproposta dalla RAI nella trasmissione “Notti Mondiali”, giugno 2006]“