Le frasi famose di Claudio Ranieri

Passando dall’Italia alla Spagna e ritorno, per finire in Inghilterra dopo un breve passaggio in Grecia per dirigere la nazionale, Claudio Ranieri si è abituato a districarsi fra i diversi idiomi. Spesso vicino allo scudetto in Italia, trovando poi sulla propria strada l‘Inter del Triplete 2010, quando una sconfitta casalinga contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini gli chiuse le porte del success, per il tecnico romano sarà la vittoria più incredibile quella più bella e che rimarrà nella storia del calcio, quando alla guida di un Leicester “operaio” riuscirà a superare le corazzate Manchester City, Manchester United, Chelsea, Arsenal, Tottenham nell’annata 2015/16, portandosi a casa il trofeo della Premier League.

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Tuttavia, al momento, le frasi più celebri sono ancora per lo più legate al calcio italiano. Ecco un elenco delle citazioni rimaste celebri del tecnico romano.

Le frasi famose di Claudio Ranieri

[Su Hernanes] Mi dispiace che sia laziale, ma è un calciatore bravo e intelligente. Ha classe pura e cristallina.

Se sei all’Inter devi pensare a vincere, il resto non conta.

Senza umiltà non si fa nulla e questa squadra, la mia squadra, ha umiltà.

[Su Balotelli] Lo accoglierei a braccia aperta, è un talento stupendo.

La mia vita è tutta un derby. Il derby, sotto certi aspetti, è la partita più facile perché è talmente vissuto dalla città e dalle tifoserie che un allenatore deve semplicemente controllare le emozioni: calmare l’ambiente, se c’è troppa euforia; tirarlo su quando è depresso

Stare alla Juventus significa voler essere i numeri uno e non accontentarsi mai.

Voi mi vedete sempre con il sorriso sulle labbra, ma nello spogliatoio non sono sempre così. Dipende da quello che succede. E certe volte se mi arrabbio sono capace di ribaltare i tavolini, mi è successo al Chelsea. Le vitamine volavano dappertutto, boom, boom, boom, ho fatto un casino! A volte mi diverto in quel che faccio, altre sono molto molto severo. Certo, voi non mi avete mai visto in quella versione. Mai. Ma i miei calciatori mi conoscono molto bene.

Ve state ad attaccà al fumo della pipa

[Sul Napoli] È una squadra vaccinata per le lotte di vertice.

Ho capito vivendo a Londra, che due inglesi fanno un popolo, ma 57 milioni di italiani no.

Alla Juventus sono solo arrivato nel momento sbagliato, con l’attuale dirigenza sarebbe stato diverso. Alla Roma avrei fatto meglio a lasciare dopo il primo anno perché avevo capito che non si poteva investire. All’Inter dovevo andare via dopo la cessione di Thiago Motta: il ridimensionamento era evidente.

Occhio a chi spinge a cambiare Ranieri. Quando sono arrivato ho sempre fatto di più di chi mi aveva preceduto, e quando sono andato via chi è arrivato ha fatto peggio.

Nella storia dell’Inter sarà indelebile la figura di Helenio Herrera e quella di José Mourinho. Eravamo nemici per i media, è un allenatore che ho sempre stimato, in campo ci siamo sempre salutati. Fa parte del lavoro di ogni allenatore difendere la propria squadra.

Io aggiustatore? Ognuno di noi ha una karma, evidentemente io ho questo.

(A Leicester) Ho promesso ai ragazzi che alla prima partita che non prendiamo goal, offro una pizza a tutti. Ma forse non amano la pizza.

Ho letto che chi è in testa a Natale poi vince il campionato…bla bla bla. Questo è un campionato strano. Tutto è strano.

Perchè non dovremo continuare a correre, correre e correre ancora? Noi siamo come Forrest Gump.

 

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