Kurt Rambis, il greco che vinse 4 anelli NBA con i Lakers

Partecipare all’All Star Game della NBA è sinonimo di classe, ma giocare le finali per il titolo, seppure da comprimario e lasciare l’impronta per la grinta (e le ginocchia sbucciate) merita rispetto. E’ la sintesi della carriera cestistica di Kurt Rambis, uno dei giocatori che ha avuto l’onore di vivere l’epoca dorata dei Los Angeles Lakers negli Anni Ottanta.

Le sfide infinite con i Boston Celtics hanno visto in campo il protagonista della puntata odierna di “Che fine hanno fatto”. Darrell Kurt Rambis (nome di battesimo Kyriakos Rambidis) nacque a Cupertino, California, il 25 febbraio 1958. Di origine greca, come il suo cognome fa supporre, venne scelto al terzo giro del draft 1980. Senza però scendere in campo sui campi americani, diventò professionista in Grecia, indossando la maglia dell’AEK Atene.

Dopo un solo anno, ritornò in patria nel 1981, firmando subito per i Lakers, dove rimase fino al 1988, conoscendo la gloria ed i successi. Poi lascia la California nel 1989 passando ai Charlotte Hornets, rimanendo una sola stagione. Un triennio ai Phoenix Suns, dove raggiunge sempre i play-offs. Poi l’amore per la California si fa sentire e dopo una stagione con i Sacramento Kings, il ritorno agli amati Lakers, dove appende la canotta al chiodo nel 1995. Nel suo palmares, oltre ad un Coppa di Grecia, spiccano i 4 anelli NBA su sei finali in totale.

Non viene ricordato certamente per le sue medie: in 880 partite complessive, segnò 5.2 punti, con 5.6 rimbalzi ed 1.1 assist a partita. Ma le sue sfide con Kevin McHale, altro giocatore “bianco” dell’epoca e rivale nei matches contro i Boston Celtics, sapranno esaltarne il carattere, talvolta finendo anche sopra le righe.

Uno dei primi giocatori ad indossare occhialoni di plastica, dal dubbio designa, ma che sicuramente lo aiutarono nel gettarsi per terra sulle palle vaganti, utile gregario per i mitici Lakers che vantavano stelle di prim’ordine come Magic Johnson, Jabbar, Scott, James Worthy, Bob McAdoo.

Dopo il ritiro, rimase inizialmente con giallo-viola nello staff tecnico, prima come capo allenatore e poi come assistente di Phil Jackson. Per un biennio fu ala guida dei Minnesota Timberwolves, un’esperienza disastrosa che si concluse entrambe le volte con l’ultima posizione occupata nella Division ed un record di 32–132.

Un’altro rientro ai Lakers come assistente, poi lo spostamento sulla costa east, svolgendo l’incarico per i Knicks, inframezzato da un interim breve alla guida della squadra della Grande Mela.

Lo sai che?

Nella sua annata in Grecia con l’AEK utilizzò la cittadinanza ellenica e giocò con il nome di Kyriakos Rambidis.

Ha partecipato a diversi films nel ruolo di comparsa.

– Di lui, Kobe Bryantdisse “Se gli dicessi a Kurt che passando attraverso una parete di mattoni vincerai una partita, stai sicuro che lo farebbe ”.

– Nel 2016, quando era assistente ai Knicks venne messo sotto inchiesta dalla sua compagine per aver messo un Mi piace ad un tweet pornografico che vedeva l’immagine di una donna asiatica completamente nuda. L’ex giocatore venne totalmente  scagionato in quanto oggetto di hackeraggio.  

Kurt Rambis: carriera e squadre

1980–1981 AEK Athens
1981–1988 Los Angeles Lakers
1988–1989 Charlotte Hornets
1989–1991 Phoenix Suns
1991–1993 Sacramento Kings
1993–1995 Los Angeles Lakers

Premi e onorificenze

4 titoli NBA (1982, 1985, 1987, 1988)
Coppa di Grecia (1981)
WCAC Giocatore dell’anno (1980)
Team All-WCAC (1980)
No. 34 ritirato dai Santa Clara Broncos

 

Davide Bernasconi

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