La tragedia dell’Heysel aveva lasciati pesanti strascichi nel club bianconero: i 39 morti rimarranno per sempre nella memoria dei presenti allo stadio belga e nel cuore dei tantissimi sportivi, juventini e non, che assistettero impassibili davanti alla tv nella notte del 29 maggio 1985 al racconto accorato di Bruno Pizzul.
La vittoria nella Coppa Campioni non potrà mai alleviare quelle sofferenze: una partita di calcio non annulla una vita, di nessuno, nè oggi nè mai. Trascorse le vacanze estive, ritornava il classico canovaccio: ritiro, amichevoli, campionato e poi il carrozzone delle coppe. Per la Juventus però, non vi saranno i tifosi ad accogliere ed applaudire le prodezze di Platini e compagni.
L’UEFA aveva infatti punito con due turni a porte chiuse il club piemontese e nel primo turno, a differenza dell’attuale formula della Champions League, s’incontrava sempre una squadra “materasso”. Fu la volta dei lussemburghesi del Jeunesse d’Esch, battuti all’andata con un netto 5-0.
Il ritorno fu un allenamento, anche alla mancanza di emozioni che il pubblico di qualunque stadio del mondo sa trasmettere. Anche il secondo turno, stavolta in un derby fratricida contro il Verona di Bagnoli, gli spalti rimarranno miseramente vuoti.
Tabellino di Juventus-Jeunesse d’Esch 4-0
Coppa dei Campioni 1985/1986, 1° turno, ritorno
2 ottobre 1985, Torino (Stadio Comunale)
Arbitro J. M. Perez de Cuevaz (Spagna)
Juventus: Tacconi, Brio, Favero, Pioli, Cabrini (Caricola dal 59°), Manfredonia, Mauro, G. Pin, Platini (Bonini dal 46°), Pacione, Serena. All: Trapattoni
Jeunesse d’Esch: Van Rijswijck, Di Pentima, Teitgen (Blasi dal 80°), Ferrasini, Koster, Ontano, Scuto, Barboni, Mogenot, Zwally, Guillot. All: Pecquer
Reti: Platini 21°, G.Pin 49°, Serena 51° e al 65° su rig., Guillot 73°
Note: partita disputata a porte chiuse, ammessi solo addetti ai lavori (circa 200 persone), nessun ammonizione
Ambedue le squadre significano “Gioventù”: una in latino, l’altra in francese