Parliamo con Simone Longo, responsabile della branch italiana dell’Ipswich Town, il club inglese che sorprese l’Europa nel maggio 1981 arrivando ad alzare al cielo la Coppa Uefa dopo la doppia finale contro gli olandesi dell’AZ Alkmaar. Sebbene da una quindicina d’anni navighi in Championship, l’amore per i Tractor Boys non conosce confini e limiti, tanto che l’Italia “accoglie” numerosi fans che amano la compagine che risiede sulle sponde del fiume Orwell.
Come è nato il gruppo e la passione per l’Ipswich Town e come l’avete diffusa nel corso degli anni.
Il gruppo nasce nel 2007 e ne divento il responsabile nel 2011. La miccia della passione in me è stata accesa da mio fratello più grande che ricorda molto bene l’Ipswich dei miracoli vincitore della coppa Uefa nel 1981. La mia passione è esplosa nel 2001 quando approfittai della partita giocata a San Siro contro l’Inter in coppa Uefa: non solo riuscii a vedere per la prima volta dal vivo la squadra, ma riuscii a procurarmi il biglietto nel settore ospiti in mezzo ai 10.000 venuti dal Suffolk. Una serata che porterò sempre nel cuore. Poi la passione diffonde passione e sono riuscito a coinvolgere gli amici e, grazie ai social, a riunire tifosi e simpatizzanti dei Tractor Boys sparsi per l’Italia.
Come seguite le vicende dell’Ipswich Town a distanza: ritrovi comune o vi affidate al mondo della tecnologia
Con le distanze che ci separano, ovviamente internet fa la voce grossa: abbiamo un blog, una pagina Facebook e un gruppo su whatsapp con i quali stiamo in contatto e condividiamo notizie. Quando le partite vengono trasmesse da Sky (il canale inglese) ci ritroviamo al pub a vederle.
Quale giocatore che milita nella Serie A italiana lo vedreste bene con la maglia del vostro club
Beh, contando che siamo in Championship (la seconda divisione inglese) e siamo una squadra di media classifica, sono in tanti quelli che farebbero comodo! Nessun nome in particolare ma ci servono come il pane una punta forte fisicamente, che sa reggere il peso dell’attacco, fare sponda e segnare una ventina di gol a stagione e un regista a centrocampo che faccia girare la squadra. Ma, scherzi a parte, non credo che nessun giocatore di serie A abbia la volontà di trasferirsi in una squadra come l’Ipswich Town e soprattutto l’Ipswich non può permettersi un giocatore di serie A visto che soldi non ce ne sono.
Quali iniziative portate avanti durante la stagione
Oltre a seguire la squadra come detto sopra, organizziamo una trasferta di gruppo l’anno (ciò non toglie ad ognuno di andare quando vuole), giochiamo tornei di calcio a 5 e a 7 contro altri branches che rappresentano squadre inglesi con l’occasione di fare un po’ di beneficenza.
Che contatti avete creato con il club ufficiale, se sono sorte amicizie con i tifosi inglesi
Siamo in contatto costante a tutti i livelli: con dirigenti, giocatori, ex giocatori e tifosi. Amicizie nate sia dalla nostra voglia di farci conoscere sia dalla loro curiosità verso personaggi italiani che tifano per l’Ipswich. L’Ipswich Town è un club familiare e siamo stati davvero fortunati ad appassionarci a questa squadra. Non siamo semplicemente un numero ma parte del club, ci sentiamo parte di una famiglia.
Trasferte ad Ipswich: i vostri luoghi preferiti, come decidete la partita da seguire, la vostra road-map pre e dopo-gara
Ipswich non è una città molto grande ma è molto bella e gradevole. I nostri luoghi preferiti (Portman Road a parte ovviamente) Sono il Waterfront, il centro in generale e Cristchurch park. La nostra trasferta di gruppo viene organizzata secondo la segnalazione del club di fans inglese che ogni anno organizza il supporters weekend: in questo modo si riesce a riunire i tifosi blues da tutta Europa e anche tutto il mondo (sin dagli USA e dall’Australia). L’evento è davvero speciale, perchè vengono organizzate diverse attività come partite di calcio tra i tifosi, tour dello stadio e incontri con calciatori o vecchie glorie. Il pre partita viene trascorso nella fan zone fuori dallo stadio e il post al Legends Bar all’interno di Portman Road con tifosi, ex giocatori e rappresentanti nel club. Al di fuori del contesto stadio il nostro locale preferito è l’Isaac situato in pieno Waterfront sulle sponde del fiume Orwell.
I rapporti con tifoserie italiane di squadre inglesi
Abbiamo un rapporto fantastico con tutte le altre tifoserie, ci troviamo per giocare insieme, bere, mangiare e condividere la nostra passione.
Cosa pensate della Premier League e del calcio inglese ed un confronto con quello italiano
Il calcio inglese è il migliore al mondo. La Premier ormai è un salottino esclusivo ma è frutto inesorabile della modernità. Bisogna scendere nella EFL (Championship, League1 e League 2) per respirare al meglio l’atmosfera del calcio britannico. Detto questo, ovviamente sogno un ritorno nella massima serie ma adoro il campionato nel quale giochiamo. A livello generale la differenza generale tra calcio inglese e italiano la fanno la mentalità e di conseguenza il modo di vivere lo sport…provare per credere!