Inghilterra 1915: il match-fixing Manchester United-Liverpool

Possibile che il risultato di Manchester United-Liverpool possa essere già prefissato, con un accordo fra giocatori per determinare il risultato finale della partita? Pare impossibile, eppure aprendo il libro dei ricordi…

 

Rileggere la storia del match-fixing può portare alla luce antichi racconti, colpendo società che si presentano con tutti i crismi dell’etica. Il 27 dicembre 1915, la federazione inglese colpì con una squalifica a vita ben sette giocatori di Manchester United e Liverpool che si erano accordati per il risultato finale dello scontro diretto, decisivo per le sorti del campionato.

Oggetto del contendere era la partita, giocata il 2 aprile 1915, sul finire della stagione. L’United era al 18° posto, con un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione, mentre i Reds erano tranquilli, seduti sul 13° seggiolino che non gli dava problemi di salvezza e nemmeno ulteriori aspirazioni. Come finì il match? I Red Devils vinsero 2-0, mentre gli avversari sbagliarono un calcio di rigore.

I Rumors si fecero subito pesanti, tanto che la FA decise di aprire un’inchiesta. Al termine dell’investigazione, risultò che effettivamente il finale di Manchester United-Liverpool era stato determinato in partenza.  Sette giocatori, Sandy Turnbull, Arthur Whalley, and Enoch West dello United, Jackie Sheldon, Tom Miller, Bob Pursell, e Tom Fairfoul del Liverpool, vennero accusati di essersi accordati. La motivazione fu individuata nel trarre vantaggio dallo scommettere su un risultato  già certo.

Manchester United: i tre squalificati per match fixing
Da sinistra a destra: Arthur Whalley, Sandy Turnbull, Enoch West.

 

Ma per il Manchester i due punti presi sul campo furono linfa vitale per guadagnarsi la salvezza, terminando appena un punto sopra la zona retrocessione. A pagar pegno per lo scandalo, terminando nella serie cadetta, fu il Chelsea.

La squalifica comminata gli estromise dal calcio a vita. Per West ci fu però una rianalisi del caso che gli avrebbe permesso di ritornare a giocare nel 1919 al termine della Prima Guerra Mondiale, nella quale però, purtroppo l’ex United perse la vita durante un combattimento.

Concluso il conflitto bellico, la federazione inglese decise di allargare il numero delle squadra a 22, ripescando il Chelsea assieme all’Arsenal.

Davide Bernasconi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.