Il primo Presidente USA a lanciare all’Opening Day

L’Opening Day del baseball della MLB, la più grande e famosa lega dello sport del batti  e corri, è più di un semplice evento. E’ il giorno in cui gran parte delle franchigie esordisce nel campionato, quando famiglie  intere, e non solo i semplice appassionati, si recano allo stadio per assistere ad uno spettacolo, indipendentemente dal risultato.

Paese molto tradizionalista, gli USA introdussero nel cerimoniale ufficiale il primo lancio effettuato dal Commander in Chief soltanto una ventina d’anni dopo la nascita dell’Opening Day, datata 1890.

Il primo Presidente a lanciare la pallina inaugurale fu William Howard Taft, noto anche per la sua corpulenza nonchè il numero uno americano più pesante della Storia Repubblicana. Il 14 aprile 1910, presso il National Park, Washington Nationals–Philadelphia Athletics venne aperta da Taft.

L’evento non era stato per nulla organizzato, anzi. Non era prevista la presenza di Taft sugli spalti poiché la giornata alla Casa Bianca era stata abbastanza impegnativa. In occasione della sua partecipazione alla 42-esima Convention annuale delle Suffragette, il numero uno aveva infatti lanciato la provocazione che, se le donne avevano il diritto di voto, almeno che il potere venisse esercitato da una “persona desiderabile”, una frase alquanto sessista.

Così, per evitare altre polemiche, Taft preferì dirigersi verso lo stadio di Washington D.C. per gustarsi l’apertura del torneo. Giornata di sole, stadio pieno, tutto il contorno perfetto per una bella partita di baseball. Se non che, il manager dei Senators, squadra di casa, Jimmy McAleer, ebbe la brillante idea di affidare all’uomo della Casa Bianca la prima palla del match.  Mentre McAleer preferiva che fosse il lanciatore e stella della squadra, Walter Johnson, a ricevere la preziosa prima palla, il timido e riservato Johnson declinò l’offerta, lasciando al catcher Gabby Street l’onore.

E così l’imponente Taft si alzò dal suo posto, impugnò la pallina ma sorpresa, la indirizzò verso Johnson che, colto alla sprovvista, fece appena in tempo ad agguantarla mentre la folla impazziva. Il gesto verrà ripetuto anche l’anno seguente dallo stesso Taft dando luogo dunque ad una nuova tradizione.

Negli anni successivi, il presidente in carica continuerà a lanciare dagli spalti la pallina inaugurale mentre i giocatori lotteranno per conquistarla, cimelio più unico che raro.

Sarà Richard Nixon a modificare la formula, dando la stretta alle risse che si scatenavano per entrare in possesso della pallina. Ronald Reagan, tra l’altro in occasione di una presenza nemmeno annunciata, inaugurerà l’era del lancio dal mondo, quando nel 1988, al Wrigley Field di Chicago, diventerà il primo Presidente a salire in pedana ed a lanciare dalle 18 yards.

In più di 100 anni,  sono stati 17 i presidenti ad aver compiuto il gesto del primo lancio. Il record di presenze spetta a Franklin Delano Roosevelt, con ben 8 apparizioni. Uno solo è stato invece il Presidente ad aver mancato del tutto l’appuntamento, senza nemmeno un lancio: Jimmy Carter, alla casa Bianca nel quadriennio 1976-80. Tuttavia Carter avrà occasione di rifarsi nel 2004, quando inaugurerà il Petco Park di San Diego.

Ma probabilmente la presenza più importante, con il maggior impatto per i cuori dei fans, fu il lancio effettuato da George W. Bush durante gara 3 delle World Series 2011 fra i New York Yankees e gli Arizona Diamondbacks, il presidente amrricano lancerà un perfetto strike in mezzo al piatto, fra il tripudio della folla, appena sei settimane dopo l’attacco terroristico dell’undici settembre che sconvolse il mondo.

Davide Bernasconi

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