Prima ti danno la luce e poi te la tolgono. così mi pare di incominciare la recensione di quest’opera del 2011, tratta dal celebre romanzo dello scrittore Stefano Benni e ci pare narrare di un’Italia che non c’è sebbene sia all’apparenza dispersa sulle colline intorno a Bologna. Eppure non c’è più non perchè manchino i bar ed i luoghi di ritrovo come quelli che un tempo vedevano i giovani crescere, in mezzo a fumatori accaniti e a biscazzieri da 4 soldi che al massimo giocavano per la gloria che si ricordavano del compagno che gli aveva fatto perdere la partita per una mossa errata.
Non la troviamo per differenti motivi: una volta il calcio si sognava e solo il ciclismo in tv poteva far tornare tutti sui piedi per terra. Ecco che il buon Bisio, che diremmo in milanese il caciaball, oggi verrebbe smentito dopo un secondo, con l’informazione tecnologica di cui disponiamo. E con esso, seppure la verità verrebbe ristabilita, si è perso l’aurea del sogno. Il viaggio in pullman per andare a seguire il Bologna sul campo di Firenze, scavallando gli Appennini, sembra ripercorrere le tappe dell’Orient Express e le scuse per spogliare con gli occhi e non solo la bella Signora Buzzi, moglie del geometra che viene dimenticato appositamente sul tetto del torpedone, ci fa sorridere piacevolmente portandoci alla mente i ricordi delle gite scolastiche.
Bar Sport
Lingua originale italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2011
Durata 93 min
Rapporto 2,35 : 1
Genere commedia
Regia Massimo Martelli
Soggetto Massimo Martelli Gianandrea Pecorelli Stefano Benni Nicola Alvau
Sceneggiatura Massimo Martelli, Michele Pellegrini, Nicola Alvau, Stefano Benni
Produttore Giannandrea Pecorelli
Casa di produzione Aurora Film & TV, Rai Cinema
Distribuzione in italiano 01 Distribution
Fotografia Roberto Cimatti
Montaggio Gianandrea Tintori
Effetti speciali Massimiliano Bianchi
Scenografia Stefano Giambanco
Costumi Luigi Bonanno
Interpreti e personaggi
Claudio Bisio: Eros, il tennico
Giuseppe Battiston: Onassis, il barista
Antonio Catania: Muzzi
Bob Messini: Cocosecco
Angela Finocchiaro: vecchietta
Lunetta Savino: vecchietta
Antonio Cornacchione: Bovinelli, l’elettricista
Claudio Amendola: avventore
Teo Teocoli: Renzo, il playboy
Giorgio Comaschi: avventore
Stefano Bicocchi: Buzzi, il geometra
Aura Rolenzetti: Clara, la cassiera
Gianluca Impastato: Pinotti
Alessandro Sampaoli: Poluzzi
Ermanno Bonatti: il nonno
Federico Poggipollini: l’autista
Michael Galluzzi: il cinno
Roberta Lena: Elvira, il putanùn
Cristina Ramella: Signora Buzzi
Cristiano Pasca: Strambazzini
Daniele Pilli: Fornara