La federazione internazionale degli sports olimpici, oltre a prevedere le discipline per normodotati,prevede anche alcune specialità adattate alle persone con minorazioni fisiche e fra queste vi è il goalball, una sorta di pallamano da sdraiati, in cui tre persone per squadre si affrontano per segnare il maggior numero di reti.
Il goalball può essere praticato da atleti affetti da disabilità visive (non-vedenti ed ipovedenti) e venne sviluppato in Austria al termine della Seconda Guerra Mondiale. Ad idearlo furono l’austriaco Hanz Lorenzen ed il tedesco Sepp Reindle che pensarono ad una disciplina sportiva che potesse aiutare i reduci dal conflitto bellico a rimanere attivi. Venne introdotto in campo internazionale durante i Giochi Paraolimpici del 1976 e poi inserito nel programma. Si disputa anche un campionato mondiale, sempre con cadenza quadriennale.
Come si svolge il gioco
Lo spirito del gioco consiste nel segnare più reti possibili nella porta degli avversari, che devono bloccare il tiro, impedendo che entri nella porta posta alle loro spalle. Non appena il tiro è stato parato, la squadra può rilanciare il pallone, trasformando gli avversari da attaccanti a difensori. le squadre sono composte da tre giocatori più due riserve, e tutti i giocatori sono bendati con una maschera oscurata per tutta la durata della partita, in modo da garantire parità di condizione fra non vedenti assoluti ed ipovedenti. Il tempo di gioco effettivo è pari a venti minuti divisi in due tempi di dieci minuti ciascuno; sono inoltre consentite durante il match fino a tre sostituzioni per squadra. La palla pesa 1250 g, ha otto fori corrispondenti ad altrettanti sonagli e ha una circonferenza di circa 76 cm.
Il campo di gioco è rigorosamente al coperto onde evitare che suoni esterni possano disturbare il regolare svolgimento del gioco.
Il campo presenta le stesse misure del rettangolo della pallavolo, 18 x 9, mentre alle spalle di ogni squadra è posta una porta, simile a quella del calcio, che copre l’intera larghezza del campo ed è alta 1,30 m. All’interno di ciascuna area, sono posti dei segnali tattili che aiutano gli atleti ad orientarsi in campo.