L’infortunio nel calcio non è mai da prendere per gioco. Dai problemi al ginocchio alle rotture di tendini e peroni, per arrivare alle commozioni celebrali. Ma talvolta, farsi male può diventare una barzelletta.
Non pareva una cosa drammatica l’infortunio occorso a Bert Trautmann mentre difendeva la porta del Manchester City contro il Birmingham City nella finale di Coppa d’Inghilterra del 1956. Con i Citenzs in vantaggio per 3-1 ed appena 17 minuti al fischio finale, Trautmann si tuffò sui piedi dell’attaccante avversario Peter Murphy per evitare un goal. Lo scontro fu pesante, tanto che rimase per terra per diversi minuti.
Ed in un’epoca in cui i cambi non erano previsti, l’estremo difensore tedesco, che era stato prigioniero di guerra, riprese dopo le prime cure, continuando a salvare la porta del City e risultando determinante per il successo finale, il primo a distanza di vent’anni dall’ultima importante vittoria in una competizione.
Il dolore però continuò anche a distanza di giorni, tanto che successivi esami riscontrarono che l’incidente di gioco gli aveva procurato la rottura di ben 5 vertebre cervicali, praticamente si era rotto il collo!!!
L’operazione si rese necessaria, con un intervento di chirurgia che servì a saldargli le ossa, tanto che il chirurgo rimase assai sorpreso per la gravità. Ma. come riportano le cronache dell’epoca, Trautmann rispose che se veramente si fosse accorto della serietà del danno, non avrebbe perso tempo a farsi ricoverare immediatamente.
Diventato bandiera del Manchester City, con ben 545 partite giocate, si ritirò nel 1964. Molti anni dopo ebbe l’onore d’incontrare la Regina d’Inghilterra che gli chiese: “Hai ancora dolori al collo?”, diventando così il più celebre infortunio verificatosi su di un campo di calcio.
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Nel match di Seconda divisione, stagione 1975/76 sul terreno del Birmingham City, il portiere del Manchester United Alex Stepney si sgolò talmente tanto nel corso dell’incontro per gridare ai suoi compagni della difesa il posizionamento corretto che si slogò la mandibola e dovette essere portato in fretta e furia all’ospedale per essere soccorso.
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Per l’estremo difensore del Southampton goalkeeper Dave Beasant, che venne ribattezzato Lurch per la sua somiglianza con il maggiordomo della Famiglia Addams, gli andò “indigesto” un pranzo. Gli furono necessarie infatti 8 settimane di stop dopo che ebbe un tete-a-tete con una bottiglietta di salsa per condire l’insalata.
Mentre gli stava cadendo dalle mani, cercò di bloccarla con un stop di piede. Non riuscendoci (d’altronde nei primi anni 90 non era mica così fondamentale saper calciare bene),mentre il contenitore gli cadde sul pavimento, si ruppe i legamenti della caviglia.