La storia della NBA è fatta anche di personaggi che hanno realizzato le imprese di un giorno, ovvero top scorer di un match, facendo riversare fiumi d’inchiostro per le loro performances ed accerchiati a fine gara da decine di troupes televisive.
E spesso si collega il basket all’altezza, come se essere un due metri sia il passo necessario. Ed appunto scorrendo l’elenco dei massimi realizzatori, abbiamo i famosi 100 punti di Wilt Chamberlain (2.16 cm), passando per gli 81 di Kobe (1.98 cm) o d i 73 di David Thompson (1.93 cm) Gli autori di tali imprese si sono poi mossi fra gli appena 1.88 di Jerry West ed i 2.16 cm appunto del già citato Chamberlain o di Robinson.
Per incontrare il più “nano” dei cestisti ad aver realizzato una super serata al tiro, occorre andare indietro nel libro del basket americano al 12 febbraio 2005 quando Allen Iverson con i suoi 183 divenne il giocatore più basso ad aver realizzato almeno 60 punti in un incontro della NBA.
Il giocatore dei 76ers realizzò giusto giusto 60 punti contro gli Orlando Magic.
L’impresa di Iverson, il giocatore di basket più basso della NBA ad aver segnato 60 punti
In quel giorno Iverson fu decisivo per la vittoria della sua compagine, 122-99 il risultato finale, giocando per 42 minuti.
La percentuale al tiro non fu eccezionale, tanto che mise a segno appena 17 canestri su 36 tentativi (47,2%) nel tiro da due, mentre furono due (su cinque) le realizzazione oltre l’arco dei tre punti.
Ad aiutarlo fu il fatto che The Answer si presentò sulla “linea della carità” spesso nel corso del match, mettendo a segno un apprezzabile 24 su 27 con una percentuale di successo del 88,9%.