Freccia Vallone 1994: il trionfo Gewiss e di Ferretti

Quando la Tripletta in una gara di ciclismo è fatta dai primi tre classificati della stessa squadra. L’impresa della Gewiss alla Freccia Vallone 1994.

Vincere schiantando gli avversari non è cosa rara nel ciclismo, seppure rimanga impresa e fatica fenomenale. La Freccia Vallone 1994 fu ancor più epica, perchè un’intera squadra la dominò: la vitoria arrise all’italiano Moreno Argentin mentre i compagni di squadra della Gewiss, Evgeni Berzin e Giorgio Furlan completarono il podio.

Il trio biancoblu prese a distaccare il resto dei concorrenti sul terribile Muro de Huy, la salita clou della corsa vallone. Sulla seconda delle tre ascese previste, il terzetto si alzò sui pedali e a 69 chilometri dal traguardo prese letteralmente il volo, senza praticamente trovare ostacoli.

La corsa di 205 km complessivi, vedeva la scalata del Muro di Huy per tre volte: sulla seconda ascesa, un altro compagno di squadra, Bruno Cenghialta, fece il buco al momento opportuno. Il trio prese rapidamente un vantaggio consistente e nemmeno il fatto che nel gruppo inseguitore non mancassero campioni del calibro di Armstrong, Rebellin, Chiappucci, Ballerini, Cassani e Bugno fu sufficiente per recuperare lo svantaggio. Proprio il monzese si piazzò alla fine in quarta posizione, a 1’14” dal terzetto.

All’arrivo Armstrong, allora campione del mondo in carico, fu esaustivo nello spiegare la corsa: “Quei tre ci hanno schiantato”. Tuttavia fra gli addetti ai lavori qualche dubbio cominciò a venire.

Dopo la corsa, il quotidiano sportivo francese L’Équipe intervistò proprio il dottor Michele Ferrari, che diventerà ben noto qualche anno più tardi per tristi vicende.Il giornalista Jean-Michel Rouet chiese al “luminare” se i ciclisti usassero EPO. Ferrari negò si aver mai prescritto l’uso di tale prodotto, sebbene aggiunse di non considerarlo così pericoloso per la salute degli atleti.

Nello specifico, disse: “Io non prescrivo quella roba. Ma l’EPO è liberamente acquistabile in Svizzera, per esempio, senza alcuna prescrizione medica e se un corridore la usasse, non migliorerebbe notevolmente la prestazione. L’Epo non è pericolosa, è il suo abuso ad esserlo. E’ pericoloso anche bere dieci litri di succo d’arancia”.

Quell’anno la Gewiss lascerà il segno in parecchie corse di rango: aveva infatti trionfato nella Milano-Sanremo con Furlan mentre Berzin vincerà la Liegi-Bastogne-Liegi. Comunque, lo sport delle due ruote non vederà più un così tale dominio di squadra nelle corse di un giorno.

Davide Bernasconi

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