Walter Mazzarri ha lasciato un’impronta nel calcio italiano almeno in termini dialettici. Pur avendo all’attivo soltanto una Coppa Italia ai tempi del Napoli, le sue avventure sulle panchine italiane lo hanno visto molto impegnate nel rispondere a tono, da buon toscano, alle domande spesso provocatorie della stampa. Ecco allora che con il rientro in Serie A, il buon Walter saprà stupirci ancora.
Le frasi famose di Mazzarri
E’ di un altro pianeta, da solo ne marca tre. [Parlando di Giorgio Chiellini]
[Rispondendo alle dichiarazioni di John Elkann che aveva criticato l’atteggiamento del Napoli del dopopartita] Dico questo per rispondere a chi non guarda il proprio orto e guarda in casa di altri. Mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbe reagito chi ha parlato se avesse subìto tutto quello che abbiamo subìto noi. E poi da che pulpito… La Juve non è quella società che sostiene di aver vinto 30 scudetti quando più sentenze dicono che sono 28? Farebbero meglio a stare zitti.
I giocatori non vanno sempre coccolati, anzi devono essere responsabili dei loro atteggiamenti e puniti, qualora si rendano protagonisti di gesti gravemente offensivi nei confronti dell’allenatore.
Il mio esonero? A mio avviso non c’erano i presupposti per un esonero sportivo. Sulla situazione ambientale, invece, mi sono fatto una mia idea. Ma tutti fanno finta di non sapere.
Non dico altro, ci sarà tempo per chiarire. La mia Inter aveva un’organizzazione di gioco precisa e propositiva, anche gli addetti ai lavori lo hanno riconosciuto.
La Juventus di Conte ha vinto due Scudetti consecutivi con la difesa a 3 e cambiò modulo per adeguarsi al nostro tipo di gioco. Altro che provinciale, i dati sono dati. Ma per alcuni detrattori di professione anche la matematica diventa un’opinione e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere..
[Su Delio Rossi] Mi schiero dalla parte sua. Ha fatto una cosa non bella[3], ma faccio un appello al presidente dell’Associazione allenatori. Ulivieri è una grande persona, bisogna riunirsi per tutelare la nostra categoria. I giocatori non vanno sempre coccolati, anzi devono essere responsabili dei loro atteggiamenti e puniti, qualora si rendano protagonisti di gesti del genere. Il vaffà sembra diventato una routine e poi noi allenatori dobbiamo assorbire tutto. Questa situazione va cambiata.
“Ho salvato la Reggina partendo da -11”
“Nella mia carriera non sono mai stato esonerato”.
“La squadra soffre i retaggi del passato”
[Su Arrigo Sacchi] Non mi interessa cosa dice sul mio Napoli. Lui è fuori dal giro da molto tempo, preferisco sentire cosa ne pensa uno come Prandelli, che non a caso ha più volte detto che la mia squadra gioca meglio di tutti in Italia. Il gioco del Milan di Sacchi? Volevo vederlo senza campioni come Van Basten…
A Pechino [riferendosi alla partita di Supercoppa italiana Juventus – Napoli 4-2] siamo stati cornuti e mazziati. Sono stato zitto in questa settimana, ho rivisto la partita contro la Juventus 4-5 volte e a mente fredda c’è stato un momento in cui mi volevo dimettere, ho avuto voglia di smettere. L’errore tecnico ci può stare, ma sono state violate le regole […] Niente premiazione? Forse ne avevamo troppi sotto la doccia… La nostra protesta non è stata nei confronti dell’avversario, ma di chi è o dovrebbe essere super partes e quindi garantire la legalità e l’uguaglianza. Le regole non si interpretano, si applicano.
“Ovunque sia andato i tifosi mi hanno sempre sostenuto”.
“In proporzione ho vinto più io di Mourinho”
“Questo è un anno che serve per raccogliere dati”
Ha anche iniziato a piovere”.