Frasi famose di Pelè

Si discute da anni su chi sia stato il calciatore più forte della storia del calcio e senza dubbio Pelè concorre ad essere almeno sul podio se non almeno per il numero uno solo per il fatto di aver vinto 3 edizioni della Coppa del Mondo, unico calciatore al mondo ad esserci riuscito, con il Brasile, nel 1958, 1962 e 1970.

Poi, smessi i panni da atleta, abbandonati fin da subito i sogni di sedersi sulla panchina di un club, meglio passare ad un ruolo dirigenziale per O Rei , O Rei do Futebol o anche Perla Nera, questi i soprannomi del talentuoso attaccante che ha fatto la storia del Santos negli Anni 60-70.

La parentesi americana al Cosmos, assieme ad altra campioni del calibro di Beckenbauer e Chinaglia, è servito soltanto ad allungare la carriera, senza che il pallone negli States diventasse mai uno sport di primissimo piano.

Le frasi famose di Pelè

La gente discute di Pelé e Maradona. Per me il migliore è stato Alfredo Di Stefano.

Un rigore è un modo meschino di segnare.

La responsabilità della decisione è mia. In questo momento non ho le condizioni fisiche per partecipare all’apertura dell’Olimpiade. Proprio non ce la faccio. Cari amici, solo Dio è più importante della mia salute e come brasiliano chiedo a Dio che benedica tutti.

Maradona non è davvero un esempio per i giovani. Ha avuto la chance di ricevere un dono da Dio, quello di saper giocare a calcio. Nonostante la sua vita molto sregolata, c’è ancora gente disposta a dargli un lavoro. Se avessero un po’ di coscienza, non lo farebbero più. Se non cambia, non avrà mai più un lavoro. È stato un grande giocatore, ma non è un esempio.

[Su Lev Jašin] L’ho incontrato in occasione della Coppa del Mondo 1958. In seguito ci siamo visti varie volte. È stato un grande portiere ed un uomo dalla grandissima generosità.

A cinque mesi dai mondiali credo che l’Italia è la squadra più forte. Per me, era la migliore anche degli ultimi due mondiali. Ma ora ha un gruppo di giocatori molto buono.

Il razzismo va combattuto, ma oggi il calcio é un mix di razze, religioni, colori. Credo che gli episodi che si vedono dipendono più dalla situazione politica ed economica. È un problema sociale, una protesta contro gli amministratori politici che poi si scatena in aggressività.

[Totti] È il miglior giocatore del mondo, anche se è stato un po’ sfortunato.

Il football è uno sport composto di fatti semplici, ma purtroppo ce ne scordiamo spesso. È necessario avere un legame quasi sentimentale con la palla. Devi trattarla con delicatezza, quasi fosse una cara amica. Per regolare i suoi movimenti, devi soggiogarla. E se commetti un errore, non disarmare.

Il calcio bisogna lasciarlo in tempo, prima che sia lui a lasciare te.

[Su Mario Balotelli] È un centravanti vero, mi piace molto come gioca perché usa la sua fisicità per farsi spazio tra gli avversari. Il suo stile mi piace, mi ha impressionato la sua forza offensiva.

Il calcio è musica, danza e armonia. E non c’è niente di più allegro della sfera che rimbalza.

La gente discute di Pelé e Maradona. Per me il migliore è stato Di Stefano.

Il razzismo va combattuto, ma oggi il calcio é un mix di razze, religioni, colori. Credo che gli episodi che si vedono dipendono più dalla situazione politica ed economica. È un problema sociale, una protesta contro gli amministratori politici che poi si scatena in aggressività.

Neymar può diventare anche più forte di me.

Davide Bernasconi

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