Frasi famose di Pallotta

Per James Pallotta il titolo più corretto di questo post che riguarda le sue frasi più famose da quando è presidente della Roma potrebbe essere le ultime parole famose, visto le promesse fatti ai tifosi giallorossi e poi smentite dai fatti. Poi, senza farsi prendere la mano, si comprende che forse James l’americano è più italiano di quello che si possa pensare dato che, da buon uomo d’azienda, ha saputo calarsi nella realtà calcio italiana e romana con sapienza ed intelligenza, dato che al momento di riconoscere uno dei mali peggiori dello sport del pallone in Italia è il tifo violento, da cui si è ben distaccato fin da subito, e subendo senza batter ciglio le rimostranze di una delle curve più calde della Serie A.

Frasi famose di Pallotta

“Entro 5 anni lo scudetto” (2012).

“Prima lo scudetto, poi la Champions” (2014).

“Benatia non è mai stato in vendita, mai avviato trattative. È un nostro calciatore importante, dentro e fuori dal campo” (2014).

“Farò della Roma uno dei più forti club al mondo” (2014).

“Pjanic non si vende. In passato abbiamo sbagliato a fare troppe operazioni di mercato” (2015).

“Salah al Liverpool? Con queste domande mi sembrate dei giornalisti di Roma. Continuano a farci offerte e se dessimo retta a tutti partirebbero i tre quarti della nostra rosa” (2017).

«Allo Juventus Stadium non c’è stata la guerra mondiale ma solo una partita con degli errori arbitrali. La sconfitta non ci rende mai felici ma va accettata. Da società, staff e tifosi.

«Qualcosa che mi ha deluso della partita c’è – dice al giornalista -. Quello che è successo dalle partite della nostra panchina: penso agli insulti a Ljiajic e Strootman o agli schiaffi ai ragazzi dello staff. Questo non va bene, non è sport. Ma quello che è successo non vuol dire che tutto questo sia la Juventus, ma soltanto che c’erano proprio quelle 5-6 mele marce. Quella gente lì deve essere messa fuori dagli stadi, restarci fuori e non tornarci mai più. Non esistono altre strade».

«Speriamo di iniziare a costruirlo (lo stadio ndr) entro sei mesi. Sarà sicuro, con un design moderno, orientato alle famiglie. Lavoreremo molto con la polizia, non vogliamo quelle famose mele marce. Ma servono telecamere ancora più ad alta definizione, per individuare subito i violenti e spedirli fuori per sempre».

«Prima della partita non avevo buone sensazioni per la formazione. Abbiamo inserito Salah a 35 minuti dalla fine, con lui abbiamo creato tante occasioni e preso due pali. Magari poteva essere messo prima, o dall’inizio. Penso che lo abbia ammesso anche Luciano». (Napoli-Roma del 2017)

«Noi dobbiamo fare andare meglio le cose con il nostro sponsor, se devo essere onesto. Non sono assolutamente soddisfatto del nostro accordo».

«Sono stanco di tutte queste fandonie che vengono inventate. Se dovessimo dar credito a tutto quello che viene detto sempre dovrei fare uno show televisivo-radiofonico tutte le settimane.»

«Sabatini ha svolto un lavoro straordinario per oltre 4 anni, non volevo assolutamente criticare il suo operato».

«Garcia sarà il nostro Ferguson»

«So quanto siano pazzi i tifosi romanisti, ma sono preparato: voi non sapete quanto sono pazzo io»

«Fu mia la decisione di esonerare Zeman, non mi aveva convinto»

«Francesco ha 39 anni ed ha ancora un grandissimo talento e qualità, e credo sia ovvio per lui, penso, e per molta gente che non può più giocare allo stesso modo di prima. Semplicemente il suo corpo non glielo permette, la testa gli dice una cosa e il corpo un’altra».

Davide Bernasconi

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