Un film che è molto più di una semplice pellicola, per giunta diretta da una stella del cinema mondiale, americano, come John Huston, che fu in grado nel lontano 1981 di far passare il messaggio attraverso il gioco del calcio, ben distante dalla classica culturale sportiva a stelle e strisce.
Se ancora oggi Fuga per la Vittoria emoziona milioni di spettatori, che non aspettano altro che la serata in cui la tv lo trasmette, manco fosse una prima visione, un motivo ci sarà. Un film sulla guerra e contro la guerra, dove il messaggio della lotta strenua contro il Nemico arriva forte sul finale, quando chiunque tenterebbe di scappare, ma giocare per una partita che vale meno della Vita, diventa motivo di forza per un popolo intero.
Ecco allora in un breve sunto, le parole più importanti rimaste nella mente di tanti.
Frasi famose di Fuga per la Vittoria
Luis Fernandez : Hatch, se scappiamo ora perdiamo più di una partita. Ti prego, Hatch!
E ascoltate gli applausi! La folla è in delirio!
Questa maledetta partita mi sta fottendo la vita!
E’ una partita elettrizzante che ci riporta al clima della Coppa del Mondo del 38, giocata proprio qui, allo stadio Colombe a Parigi.
E’ andata meglio del previsto Hatch (al termine del primo sotto, con gli Alleati sotto per 4-1)
Possiamo farcela! Farcela un corno (risponde Sylvester Stallone)
Io non ci torno in prigione (grida Sly agli altri che non vogliono fuggire)
E’ arrivato il momento degli eroi.
Colby: Qual è il verdetto per Williams?
Von Steiner: Uno spiacevole errore
Colby: Questa guerra è tutta uno spiacevole errore!
Hatch: Colby, dove mi butto per il calcio d’angolo?
Colby: Dalla parte opposta da dove arriva il tiro.
Hatch: Grazie. Pensavo volessi tenerti il segreto…
Ma non era rigore!!!
Coraggio Hatch, coraggio
Karl, non possiamo permetterci di rischiare. Dobbiamo vincere.Vinceremo? – Dovremmo. Siamo molto forti, ma… i giocatori possono infortunarsi. L’arbitro può sbagliare.
Una breve pausa: chi è il vostro attore preferito di Fuga per la Vittoria ?? Scrivetelo nei commenti
E poi, quando tutto il pubblico dello stadio di Parigi comincia a scandire in coro, all’unisono, Victoire, ecco che un brivido di commozione arriva anche nei cuori più gelidi e che ancora oggi non comprendono i rischi di un ritorno del nazismo.