Franco Chioccioli, il Coppino che divenne Girino

Franco Chioccioli, se fosse stato per le iniziali di nome e  cognome poteva essere scambiato per il grandissimo Fausto Coppi. Al Campionissimo assomigliava soprattutto fisicamente: molto magro, con un naso appuntito che non poteva non notarsi su un volto scarno, ma abituato alle fatiche.

Franco Chioccioli, nato il 25 agosto 1959 a Castelfranco di Sopra (Arezzo), in Toscana, corse sempre per compagini italiane nel corso di una carriera professionistica iniziata nel 1982 con la Selle Italia, senza riscuotere alcun successo. L’anno successivo, con il passaggio in maglia Vivi Benotto arriva la prima vittoria: si aggiudica una tappa del Giro del Trentino, il viatico per disputare il Giro d’Italia aggiudicandosi la maglia di miglior giovane e piazzandosi in 15-esima posizione della classifica generale.

Il 1984, altro cambio di maglia, Fanini-Wuhrer, e primo successo in una tappa del Giro, conquistando il Gran Sasso. Continua senza sosta il passaggio da una squadra all’altra, in un’epoca in cui il ciclismo azzurro vedeva tramontare campioni del calibro di Saronni e Moser mentre Argentin rimaneva uomo per le classiche di un giorno. Dopo Maggi Mobili, Ecoflam, Gis Gelati, nel 1988 firma con la Del Tongo, compagine toscana che aveva vissuto l’epoca d’oro di Saronni.

Coppino diventa l’uomo di punta per le corse a tappe: il Giro 1988 pare alla sua portata e la conquista della maglia rosa alla vigilia dell’ultima settimana pare consacrarlo. Purtroppo, arriva la tremenda tappa del Gavia. Freddo e neve gli faranno perdere  i minuti decisivi in discesa, a vantaggio dell’americano Hampsten che trionferà sul traguardo finale di Milano.

Ancora un paio di anni, in cui la delusione per il piazzamento finale nella corsa rosa è forte, rimanendo giù dal podio nel biennio 1989-90. Ma la grande stagione è arrivata: il 1991, alla soglia dei 32 anni, Chioccioli è imprendibile sulle strade italiane: tre tappe e la classifica finale del Giro, compresa la crono Broni-Casteggio. Alle sue spalle Claudio Chiappucci, salito agli onori della cronaca l’anno prima con il secondo posto al Tour.

Le strade francesi lo vedranno per la prima volta solo nel 1992, con un 16° posto finale condito dalla vittoria nella 15-esima tappa Bourg d’Oisans- Saint-Étienne.

Concluderà la carriera nel 1994, con la divisa della Mercatone-Uno, disputando il suo secondo Tour de France. In totale Chioccioli ha vinto 28 corse (escluse le due cronometro a squadre).

 

La curiosità statistica

Complessivamente nelle 13 stagioni da professionista ha partecipato tutti gli anni al Giro d’Italia senza mai un ritiro (per sette volte si è classificato nei primi dieci!), ha ottenuto sette vittorie di tappa, vinto due tappe a cronometro a squadre e indossato per 22 volte la maglia rosa. Ha partecipato, inoltre, per 4 volte ai Mondiali su strada.

Oggi cosa fa Franco Chioccioli

Oggi Franco Chioccioli è direttore sportivo e team manager della squadra ciclistica dilettantistica Futura Team e, nel privato, un imprenditore agrituristico.

Davide Bernasconi

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