Floyd Landis passò dall’altare alla polvere nel giro di poche settimane, in occasione del Tour 2006, quando la lista di partenza venne falcidiata per via dell’Operacion Puerto. La vittoria, che gli arrise sui Campi Elisi il 23 luglio, venne smascherata dapprima con la pubblicazione (26 luglio) da parte il quotidiano danese Ekstra Bladet e prontamente confermata dai responsabili dell’antidoping francese, che uno dei ciclisti meglio piazzati in classifica era stato trovato positivo ad un controllo nella tappa di Morzine.
Il giorno successivo, la compagine dell’americano, la Phonak, indicò in Landis l’uomo “beccato” in flagrante. Per l’UCI divenne praticamente immediata la squalifica ed il Tour venne assegnato al secondo classificato, lo spagnolo Oscar Pereiro, vittoria poi confermata ad un anno di distanza dopo l’appello.
Landis motivò l’assunzione di testosterone, tale era la sostanza ritrovata nelle urine, per le cure a cui si sottoponeva in seguito ad un problema alla tiroide. Tuttavia la federazione internazionale non accolse in alcuna maniera la giustificazione, squalificandolo per due anni. Rientrato alle corse nel 2009, non partecipò più a nessuna grande corsa a tappe, navigando nel più completo anonimato.
Con una mail scritta il 30 aprile 2010 e spedita ai vertici del ciclismo statunitense e mondiale, Landis indicando in maniera precisa le pratiche dopanti messe in atto nella US Postal e gestite dal ds Johan Bruyneel che stavano dietro i successi di Lance Armstrong. Anche grazie a tali accuse, verrà dato avvio al processo di revisione sul comportamento tenuto dal texano e che porterà l’UCI a toglierlo dall’ordine arrivo di tutte le corse per squalifica.
Ma torniamo a Landis, che dopo essersi ritirato alla fine del 2010, decise inizialmente di aprire un negozio di biciclette, quasi un passaggio obbligato per tanti ex del pedale. Poi, nel giugno 2016, l’uomo che vive a Denver nel Colorado ha deciso di aprire un negozio di rivendita di cannabis, sostanza che nello stato americano è assolutamente legale.
Floyd Landis: La curiosità
Arriva da una famiglia di religione mennonita, in Italia più noti con la definizione di Amish, motivo per cui fin da bambino gli venne vietato di girare con pantaloncini corti.
Suo padre si opponeva alla pratica sportiva del ciclismo fin dalla tenera età del figlio Floyd, che si vedeva così costretto ad uscire presto al mattino, al sorgere del sole, per non venire scoperto.
Dapprima iniziò con la mountain-bike, diventando poi anche campione nazionale nella categoria junior.
Floyd Landis : Biografia
Floyd Landis nacque il 14 ottobre 1975 a Farmersville, Pennsylvania. Divenne professionista a partire dal 1999, militando nella Mercury, US Postal, Phonak, OUCH-Maxxis ed infine con la UnitedHealthcare. Nel suo palmarés vanta le vittorie della Vuelta al Algarve, una Parigi-Nizza ed un Tour della California.