Essere degli All Blacks, la squadra neozelandese di rugby e detenere il record di mete per realizzate nei test matches, significa appartenere all’Olimpo della Palla Ovale. E tale fenomeno risponde al nome di Doug Howlett, giocatore dei “Tutti Neri” che seppe attraversare gli Anni Novanta e Duemila.
Howlett, settimo nella speciale classifica dei marcatori, giocò fino al 2013 quando si ritirò indossando la divisa del Munster, compagine dell’omonima località della Repubblica d’Irlanda.
Nato il 21 settembre 1978 ad Auckland, Nuova Zelanda, vanta origini tongane, il che ne aumentano lo “spessore” nel campo del rugby. Dopo aver militato con gli Otago Highlanders, prima, e i Wellington Hurricanes, poi, nel 1999 firmò il contratto con gli Auckland Blues, rimanendo fino al 2007. Poi l’arrivo in Europa, per giocare con la mitica compagine dei Munster, vincendo due Super 12 (il torneo compost da squadre del Regno Unito ed Eire), quattro titoli provinciali nel paese d’origine ed una Heineken Cup, l’equivalente della Champions League nel rugby. Con la nazionale della Nuova Zelanda è sceso in campo in 62 partite, segnando 245 punti, di cui 49 mete. Ha trionfato per quattro volte nel Tri Nations, il torneo che gli All Blacks giocano contro le nazionali di Sudafrica ed Australia.
Unico cruccio il Mondiale: pur partecipandovi in due occasioni (2003 e 2007), è riuscito a raccogliere soltanto un bronzo nella rassegna iridata di Australia 2003. Suo fratello maggiore Phil, è stato invece un nazionale della Isole Tonga.
Nella classifica dei marcatori di tutti i tempi, è preceduto dal giapponese Ohata, il sudafricano Habana, l’australiano Campese, il gallese Williams, il nipponico Onozawa e l’inglese Underwood.
Il connazionale Julian Savea è al momento il più vicino a poterlo superare in classifica, trovandosi a sole quattro mete.
Alto 185 cm, è stato fra i più grandi tre quarti ala della storia: detiene inoltre il primato di mete (59) nel Super Rugby, la competizione professionistica che si svolge tra squadre professionistiche di Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Argentina e Giappone. Il suo ritiro dall’attività agonistica è stato forzato, in quanto dovuto al consiglio medico dopo un intervento chirurgico per un infortunio alla spalla.
Nota negativa della sua vita privata: essere stato arrestato tre volte, con relativo carcere, in quanto trovato dalla polizia in stato di ubriachezza.
Già da diversi anni Doug ha deciso di operare in favore dei più svantaggiati: ha infatti aperto una fondazione benefica dal nome The Doug Howlett Outreach Foundation attraverso la quale si dedica al sostegno economico dei ragazzi di età compresa fra i 9 ed i 14 anni che intendono dedicarsi alla carriera da rugbista.