Derrick Rose: il più giovane MVP della NBA

Vincere il premio di miglior giocatore della NBA quando sei ancora un ragazzino, come sportivo s’intende.

Il premio MVP viene assegnato annualmente al giocatore della NBA secondo i voti assegnati da una giuria di esperti. L’iniziativa nacque nella stagione 1955-56 ed il primo a poter vantare il successo fu la mitica ala-pivot dei St. Louis Hawks Bob Pettit a cui poi si sono succeduti grandissimi campioni dello sport della palla a spicchi.

A differenza dell’anello NBA assegnato ai vincitori del titolo, il premio MVP va solo ai grandissimi. Basti pensare che un tale che risponde al nome di Robert Horry ha vinto 7 titoli ma nessuno lo ritiene una stella di prima grandezza.

Il più giovane MVP della storia del basket americano è Derrick Rose che lo conseguì nel 2011, ad appena 22 anni e mezzo. Il giocatore dei Chicago Bulls seppe lasciare al secondo posto niente di meno che Dwight Howard.

In quella stagione, in 81 partite di stagione regolare, seppe registrare una media di 25 punti, 4.1 rimbalzi e 7.7 assists a partita.

Nei play-off i Bulls si scontrarono nella Finale di Conference con i Miami Heat di Lebron, Wade, Bosh e compagnia cantante che li eliminarono con un netto 4-1.

Poi purtroppo, iniziarono i primi problemi fisici per l’atleta di Chicago. Un primo infortunio al ginocchio nei play-off della stagione successiva lo porterà a saltare per intero l’annata 2012-13 mentre il suo rientro nel 2013-14, lo vedrà scendere in campo solo in dieci occasioni.

L’annata 2016-17 nella Grande Mela, indossando la canotta dei New York Knicks, lo vedrà tornare ai suoi livelli della stagione MVP, ma senza il premio dei play-off.

Ora, la firma del contratto con i Cleveland Cavs, sotto l’ala protettrice di LeBron James promette bene. Chi vivrà, vedrà.

Davide Bernasconi

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