Derby di Istanbul: quando Souness piantò la bandiera del Gala in mezzo al campo

Dello scozzese Graeme Souness, visto in Italia con la maglia della Sampdoria, ricordiamo la statura, il controllo del gioco e la grinta come ogni buon calciatore che proviene da Oltremanica. Poi, smessi i panni d’atleta, i primi passi vennero mossi in patria con Rangers e poi con la squadra che lo rese celebre, il Liverpool. Ma fu l’acceso derby della capitale turca a renderlo memorabile, quando da tecnico del Galatasaray andò a piantare la bandiera giallorossa del club a centrocampo nello stadio degli odiati rivali del Fenerbahce, diventando per sempre icona dei tifosi del Gala.

Ai box causa un’operazione a cuore aperto, Souness tornò al lavoro in Turchia, ricevendo l’incarico dal club di Istanbul per la stagione 1995/96, terminando però soltanto al quarto posto del torneo nazionale.

La Coppa nazionale diventava il momento del riscatto. Con la formula delle coppe europee, andata/ritorno, avrebbe dovuto superare il Fenerbahce. In casa vinse per 1-0, rendendo il ritorno un match ad altissima tensione, sul campo e sugli spalti.

E tale fu l’agonismo, che il match richiese il prolungamento ai tempi supplementari, dopo lo 0-1 al 90°. Ma al minuto 116 Dean Saunders realizzò la rete del pareggio, dando così il successo ai giallorossi.

Manco a dirlo, l’atmosfera al Sukru Saracoglu Stadium divenne incandescente. Ed il tecnico scozzese, per dimostrare il suo attaccamento ai colori, prese dalle mani dei propri tifosi un’enorme bandiera e corse verso il centro del campo, sistemandola esattamente sul dischetto del calcio d’inizio.

La carriera di Graeme Souness raccontata dalle maglie

 

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Più tardi, intervistato dai media, motivò il gesto per un’offesa subita da uno dei dirigenti del club avversario, che osò definirlo “storpio” per via dell’operazione subita 18 mesi prima. Nei giorni precedenti la sfida di ritorno, tale personaggio dichiarò ad un giornale: “Come sono messi quelli del Galatasaray se mettono sotto contratto uno storpio?”.

L’orgoglio fu tale che, mentre lo stadio ribolliva di rabbia (avversaria), Souness pensò di dimostrare a quell’incauto dirigente come uno “storpio”, a suo dire, può fare cose impensabili.

Tuttavia il successo non fu sufficiente per rimanere in Turchia: la successiva sconfitta casalinga in campionato, un pesante 5-3 contro il Kocaelispor, determinò la fine del suo lavoro.

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