Non parliamo di arrampicata in montagna ma della modalità sempre più di moda per acquistare quote di una squadra di calcio.
In campo economico il termine cordata viene utilizzato per indicare un gruppo di imprenditori che uniscono le loro forze per tentare o acquistare un club calcistico. Spesso alla parola viene associato il termine locale quando la squadra della città, in genere con un’ampia tradizione, rischia il fallimento e la conseguente sparizione dal mondo del pallone. Per motivi di riservatezza generalmente viene indicato dal gruppo di imprenditori una persona con il compito di rappresentarli nelle conferenze stampe ufficiali fino al momento in cui vengono svelati i componenti.
L’ultima cordata importante è quella creata a Parma per rifondare la società dopo il tracollo della gestione Ghirardi che ha portato i ducali nella stagione 2014-15, ad un fallimento tecnico con la retrocessione in Serie B all’ultimo posto ed alla successiva dichiarazione di fallimento che ha costretto la società, presieduta da Nevio Scala, a ripartire dalla Serie D.
Più o meno simile il caso dell’Eibar in Spagna: il piccolo club infatti, dovendosi adeguare ai parametri imposti dalla federazione iberica, doveva aumentare il capitale sociale per potersi iscrivere alla Liga. I dirigenti locali non si persero d’animo ed avviarono una sottoscrizione diventata virale nel Web che portò al raggiungimento dell’obbiettivo: con risorse finanziare giunte da una cinquantina di nazioni furono reperiti in meno di un mese circa 400.000 euro necessari e l’Eibar potè regolarmente essere ammessa alla Liga.