La terminologia del basket assume a piene mani dall’inglese ( e dagli USA come nazione) i termini per indicare i diversi momenti di una partita od anche dello sport, come draft che, tradotto, significa tante cose, da brutta copia a schizzo, spillatura (infatti la birra, se andate in Inghilterra e chiedete draft, significa alla spina) ma che in realtà nello sport della pallacanestro sta ad indicare la scelta dei migliori giocatori delle Università da parte della NBA.
Anche segnare un canestro all’ultimo secondo ha una sua parola, o meglio perifrasi. L’azione decisiva che consente di vincere una partita, o addirittura un campionato, ha infatti una precisa definizione e se ascolterete le telecronache del campionato americano od anche di un torneo europeo, lo potrete sentire nominare.
Buzzer beater (battisirena) è il termine che sta ad indicare il canestro realizzato all’ultimo istante, sul suono della sirena. Ovviamente, perchè sia valido, il pallone deve essere stato scagliato dal giocatore prima del suono sirena, quando ancora almeno un centesimo rimane da giocare.
Ad aiutare gli arbitri, oltre che il rumore, c’è lo stop lamp, le luci posizionate dietro il tabellone che si accendono in contemporanea. In questo modo per gli ufficiali di gara diventa più semplice rivedere l’instant replay, senza cadere in inganno.
Tecnicamente, il termine può essere utilizzato ogni volta che un canestro viene segnato all’ultimo istante, di un quarto di gioco piuttosto che allo scadere dei 24 secondi.
In realtà buzzer beater ha la sua perfetta declinazione per l’azione decisiva che risolve una partita, ovvero quando il canestro determina il successo, sia che il punteggio veda le compagini in parità che sotto nel punteggio, per chi realizza l’impresa.
Come detto, nelle competizioni più importanti, a partire dalla NBA passando per l’Eurolega, le diverse coppe europee, oltre che al campionato italiano, gli arbitri hanno a disposizione un monitor che consente di verificare che la sfera abbia lasciato le mani del giocatore prima dello scadere del termine.
Storico rimase lo scudetto vinto nel 2005 dalla Fortitudo Bologna in gara 4 al Forum di Milano contro l’Olimpia, con il canestro realizzato da Rubén Douglas che mise a segno una tripla che permise ai bolognesi di ribaltare il punteggio ed aggiudicarsi il match ed il tricolore.
Ma la vittoria a fil di sirena che in tutto il mondo ricordano come svolta epocale, fu la vittoria olimpiaca dell’URSS nel 1972 a Monaco di Baviera, quando un canestro controverso del russo Belov, dopo una chiara e netta infrazione di passi, sancì la fine dell’imbattibilità americana nello sport della pallacanestro.
Ed ancora oggi, a distanza di 50 anni, le 12 medaglie d’argento degli statunitensi si trovano in un caveau in Svizzera, in quanto mai ritirate dai legittimi proprietari. E la chiamavano Guerra Fredda…