Il calcio turco non ha mai riscosso successi in campo internazionale. Fatto eccetto del terzo posto ai Mondiali di Corea/Giappone 2002, per gli ottomani il pallone ha significato, al momento, tanta passione come dimostrano i diversi derbies di Istanbul, colorati sugli spalti ed accesi sul prato. Ma la notte di Copenaghen, 17 maggio 2000, si tinse di giallorosso come i colori del Galatasaray.
Arrivati all’ultimo gradino, i ragazzi guidati in panchina da Fatih Terim (l’anno dopo sbarcherà in Italia) provenivano dalla Champions League, eliminati nel girone e giungendo terzi si erano guadagnati la possibilità di continuare l’esperienza europea. Nei 16-esimi superarono il Bologna, poi, a sorpresa, i tedeschi del Borussia Dortmund,andando a vincere in Germania per 2-0, poi nei quarti lo scontro con gli spagnoli del Maiorca si era rivelato semplice (1-4 fuori, 2-1 in casa). Poi l’Inghilterra diventava la nazione da superare: in semifinale il Leeds, superato 2-0 in Turchia e difeso, per 2-2 nella Terra d’Albione, permetteva l’accesso alla finalissima con l’Arsenal di Arsene Wenger.
I Gunners erano i favoriti della vigilia, ma le sorprese fanno parte del calcio e della vita. I 120 minuti non furono sufficienti per smuoversi dal punteggio di partenza. Taffarel divenne l’eroe e la notte scandinava fu molto lunga e festosa per i supporters dei “maestri di Galata Sarayı”.
Tabellino di Galatasaray-Arsenal
Copenaghen, 17 maggio 2000, Parken Stadium
Galatasaray: Taffarel, Capone, Korkmaz, Popescu, Penbe, Davala, Kaya (dal 95° Yıldırim), Hagi, Buruk (dal 84° Yıldırım), Erdem (dal 95° Hasan Şaş), Hakan Şükür. Allenatore: Fatih Terim
Arsenal: Seaman, Lee Dixon, Keown, Adams, Sylvinho, Parlour, Petit, Vieira, Overmars (dal 115° Šuker), Bergkamp (dal 75° Kanu), Henry. Allenatore: Arsène Wenger