Il 20 marzo 1991, il ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni tra Dinamo Dresda e Stella Rossa Belgrado verrà ricordato, più che lo spettacolo in campo, per i gravi disordini che si registrarono sugli spalti e costrinsero il direttore di gara, lo spagnolo Emilio Soriano Aladrén, a fermare l’incontro al minuto 75, senza più che venisse ripreso. I libri del calcio segneranno così un 3-0 a tavolino per la squadra che a centrocampo vedeva un quartetto niente male, che recitava Jugovic, Prosinecki, Sabanadzovic ed il futuro milanista Savicevic.
Nel match di andata la Stella Rossa aveva avuto vita facile, 3-0 a Belgrado e quindi per gli uomini di Dresda la gara di ritorno si presentava assai complicata. Ma al terzo minuto, la prima svolta: un fallo di mano in area, prontamente sanzionato, determinò un rigore per i padroni di casa che l’attaccante Torsten Gütschow debitamente convertì in rete.
Da quel momento in avanti, i colpi di scena non mancarono, con la tensione che si tagliava con il coltello e gli avversari che non risparmiavano scontri e colpi, sebbene il talento degli uomini di Belgrado pian piano emergeva. Solo le parate eccezionali del portiere di casa Thomas Köhler tenne gli orientali in vantaggio. Dato avvio alla seconda frazione, il pareggio ospite fu merito della classe di Dejan Savićević che seppe eludere quattro difensori e superare il quinto a distanza ravvicinata dall’estremo difensore: minuto 51° e qualificazione praticamente assicurata.
Venti minuti più tardi, non contenti, passeranno in vantaggio con una bordata di Darko Pančev, che sparò la palla tra le gambe di Köhler e nell’angolo più lontano, praticamente irraggiungibile. Era troppo per i tifosi di casa: quando l’arbitro assegno agli ospiti un calcio d’angolo poco dopo, i tifosi di di casa cominciarono un fitto e furioso lancio di oggetti indirizzati agli avversari ed al povero assistente dell’arbitro.
Dopo alcuni inutili tentativi di calmare i tifosi, l’arbitro ordinò alle squadre di uscire dal campo e decretare di fatto la fine della gara. L’UEFA volle adottare il pugno duro, assegnando agli slavi la vittoria per 3-0 e bandendo la Dinamo Dresda dalle competizioni UEFA per la stagione successiva.
La Stella Rossa non finirà di sorprendere: nella semifinale supererà un avversario ben più ostico che rispondeva al nome del Bayern Monaco mentre nella finale giocata nello Stadio San Nicola di Bari, rinnovato dopo i Mondiali di Italia 90, avrà la meglio sul Marsiglia ai calci di rigore, conquistando per la prima volta la Coppa dei Campioni.