Cinque cose che non sai di Tom Dumoulin

Che Tom Dumoulin abbia trionfato nel Giro d’Italia numero 100 è già passato alle cronache. E se l’aneddoto più recente, la crisi di stomaco che lo ha costretto ai box “forzati” in piena corsa, oggi può portare l’olandese a farsi una grassa risata, sono diverse le curiosità da scoprire sul ciclista che potrebbe diventare uno dei prossimi dominatori dello sport delle due ruote.

Per esempio, i famosi gels da bere e di pronta assimilazione, che forse sono stati ingeriti con troppa avidità, vengono collocati nella tasca posteriore centrale o a destra in quanto il buon Tom fa parecchia fatica a piegare il braccio per raggiungere la parte posteriore sinistra della schiena.

Diventato professionista nel 2011, ecco cinque-fatti-cinque di Tom Dumoulin poco noti al grande pubblico.

1) città d’origine e famiglia
Dumoulin arriva da Maastricht, nella provincia del Limburgo, nel sud dell’Olanda. Suo padre è a capo del dipartimento presso la clinica universitaria cittadina mentre sua madre lavora presso gli uffici comunali. I genitori lo hanno sempre incoraggiato nella pratica sportiva e non hanno contrastato la scelta del professionismo, sebbene non abbiano mai gareggiato o mostrato in passato interesse particolare per il ciclismo.

2) il soprannome, la farfalla di Maastricht
Butterfly, la farfalla, o per dirla in olandese de Vlinder van Maastricht, sebbene Tom non gradisca affatto essere chiamato in questo modo. L’appellativo è dovuto alla grazia ed allo stile che mostra in sella alle due ruote.

3) il talento per il ciclismo

Dumoulin ha iniziato a gareggiare in bici soltanto a 15 anni, il suo sport preferito era infatti il calcio. Entrato nel mondo del professionismo nel 2011, gran parte dei suoi migliori risultati erano stati finora nelle corse contro il tempo. Campione nazionale nel 2014, successo bissato nel 2016, ha conquistato il bronzo nella cronometro valida per il Mondiale nel 2014, dietro Bradley Wiggins  e Tony Martin. Tra gli altri successi, due vittorie nel Giro di Svizzera 2015, altrettante alla Vuelta 2015 (una in linea), al Giro 2015 (prologo) e due tappe al Tour de France 2016. Ha inoltre conquistato la medaglia d’argento a Rio 2016 nella crono.

4) scrive sempre un messaggio alla sua fidanzata prima della corsa
Ha come rituale pre-gara quello di mandare un messaggio tramite cellulare alla fidanzata, Thanee Van Hulst, prima di iniziare la ruotine: “Ritengo che sia importante che sappia come mi sento e che mi mandi il suo bocca al lupo. Spesso aspetto che mi risponda. E se la risposta non arriva immediatamente, ricontrollo il telefono prima di partire. Se non le mando un messaggio, la mia prestazione non sarà per forza di cose pessima, ma trovo la cosa molto carina, leggere quello che mi scrive”, ha confidato ai media.

Tom e la sua fidanzata

5) crede nella psicologia applicata allo sport
Tom Dumoulin crede  fermamente nell’aiuto della psicologia. Nel maggio 2015, prima del Tour de France, dichiarò al quotidiano del Limburgo che tendeva ad avere pensieri negativi prima di una gara a cronometro. Ed aggiunse che se prima non avrebbe mai pensato di chiedere aiuto in materia,  con l’aumento delle responsabilità, ha cambiato idea. Ed aggiunse che  “La mia ragazza è psicologa e sta cercando uno specialista in materia con il quale possa confrontarmi”.

La novità del 2021

Come un fulmine a ciel sereno, ecco la notizia choc del 23 gennaio 2021, nella quale il corridore olandese annuncia il suo stop a tempo indeterminato dalle corse. Sebbene si stesse preparando con intensità alle competizione, prendendo regolarmente parte al ritiro pre-stagionale della sua squadra, la Jumbo Visma, ad appena 30 anni il vincitore del Giro d’Italia 2017 dice stop (speriamo solo per un breve momento) al ciclismo. In una dichiarazione ufficiale apparsa sul sito del team, Tom Dumoulin ha detto: “Ho bisogno di una pausa, mi sento come se fossi più leggero di cento chili. Negli ultimi tempi mi ponevo spesso questa domanda, è giusto fermarsi adesso”.

Davide Bernasconi

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