Chi ha inventato il tandem

Come andare in tandem, la bicicletta a due posti, pare una cosa facile da spiegare. Che sia per competizione o per semplice divertimento, trascorrere assieme in sella alcuni momenti può essere semplice, purchè si distribuisca per bene il peso sul mezzo a due ruote.

Ma chi ha inventato il tandem? L’invenzione risale al 1898, quando in Inghilterra un danese, tale Mikael Pedersen, sviluppò la versione speciale della tradizionale bicicletta. E se pensiamo che sul finire dell’Ottocento, andare in sella ad un bici sulle strade non era sicuramente un’esperienza molto comoda, visto che una sorta di pavè, o meglio di ciottoli disposti alla rinfusa sulla superficie, non rendeva certamente agevole percorrere le strade.

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E Mikael Pedersen, che arrivava dalla fredda Danimarca, era un inventore assai prolifico e prima, ancora di muoversi in direzione Inghilterra,  aveva pensato ad un mezzo spinto dalla forza dell’uomo che potesse accogliere una coppia di persone. Il suo disegno originale prevedeva un telaio di legno con un doppio sellino, nel 1893 mentre pochi anni più tardi, nel 1896, venivano prodotte con il telaio in metallo nella fabbrica di sua proprietà nello stabilimento di Dursley.

Le biciclette si caratterizzavano per la loro leggerezza, mentre Pedersen proseguì negli anni successivi a sviluppare la sua creatività, incluso il cambio a tre marce, o rapporti. Poi, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le bici smisero di essere fabbricate e l’oblio coprì il genio creativo dell’uomo che arrivava dalla Danimarca.

Il tandem alle Olimpiadi è rimasta nel calendario fino all’edizione 1972 di Monaco di Baviera, poi venne eliminata in quanto ritenuta troppo pericolosa dal CIO. E’ scomparsa dai Mondiali di ciclismo su pista nel 1994: gli ultimi vincitori furono i francesi Frédéric Magné e Fabrice Colas.

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