Chi è Mauricio Macri: da presidente del Boca Juniors all’Argentina

Mauricio Macri: la sua carriera nel calcio, dal Boca Juniors all’Argentina

Calcio e politica vanno a braccetto, niente di nuovo sotto il sole. E l’Argentina non manca di rispettare tale “regola”. Esempio fu il Mondiale 78, prima osteggiato dai vertici militari in piena Dittatura, e poi ritenuto fondamentale per distrarre il popolo dai problemi sociali e politici che tennero in scacco la nazione sudamericana per sei lunghi anni.

Da circa un anno, il presidente della Repubblica dell’Argentina è niente di meno che un ex-presidente di club, Maurizio Macri, noto nel mondo del calcio per essere stato il numero uno del Boca Juniors, il club fondato da genovesi nel 1905 e che raccoglie la maggioranza dei tifosi della capitale, Buenos Aires e di gran parte del paese sudamericano.

Mauricio discende da Francesco, un cittadino romano che si trasferì in Argentina dopo la Seconda Guerra Mondiale, acquisendone poi la nazionalità nel 1949. Fu proprio lui a fondare il Gruppo Macri-SOCMA, un impero economico e finanziario cui concorrono le più svariate attività, tra cui i servizi postali, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la costruzioni di automobili, l’edilizia, i servizi bancari, le telecomunicazioni, le miniere, l’agroalimentare e molto altro.

Il figlio Mauricio, nato a Tandil, località della provincia della Capitale, l’8 febbraio 1959, ha poi avuto il merito di consolidare quanto il padre seppe costruire. E durante la presidenza del Boca Juniors, in carica a partire dal 1995 fino al 2007, gli Xeneizes diedero vita ad una lunga scia di successi, sino ad arrivare alla conquista del titolo mondiale per club. Da qui spesso il paragone spesso fatto con il patron del Milan, noncè Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Dopo aver abbandonato la carica di presidente del più famoso sodalizio calcistico argentino, Macrì si è dedicato alla politica, venendo eletto nel 2005 in qualità di deputato al Parlamento nazionale, nella circoscrizione della capitale. Due anni dopo, lasciato l’incarico nel club di numero uno, decide di candidarsi alla carica di sindaco di Buenos Aires, vincendo con ampia maggioranza e ripetendosi nel 2011.

A fare da sfondo ai suoi trionfi politici è stato il Partito Compromiso para el Cambio, una formazione ispirata a principi di centro destra, che si è posto in netta contrapposizione con il peronismo della Kirchner, la presidentessa argentina uscente ed a sua volta succeduta al marito.

Tornando al suo passato calcistico, durante il suo mandato di presidente (il 30° della storia del club), iniziata il 3 dicembre 1995, opera alcune importanti riforme. Innazitutto la Bombonera, lo storico stadio del Boca, vede l’inaugurazione di alcuni palchi VIP mentre il club entra nel mondo Internet, con il sito ufficiale dei giallo-blù. Nel 1998 arriva alla guida tecnica della squadra Carlos Bianchi, che ebbe anche un passaggio italiano con la Roma. Altro tecnico illustre alla guida del Boca Juniors sarà Alfio “Coco” Basile, ultimo ct ad aver guidato l’Argentina con Maradona in campo nei Mondiali di USA 94.

In totale, durante i 12 anni della presidenza Macri, gli xeneizes vinceranno ben 18 trofei: 6 campionati Apertura, 2 campionati Clausura, 4 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Coppe Sudamericane e 2 Recopa (l’equivalente della Supercoppa Europea).

Inoltre la sua presidenza verrà “bagnata” anche dal ritorno del Pibe de Oro, al secolo Diego Armando Maradona, che tornò a vestire la maglia del Boca, da cui aveva preso avvio la sua carriera nel calcio professionistico e con il quale appese le scarpe al chiodo mente un giovanissimo Carlos Tevez fece il suo esordio nel calcio professionistico.

Lungo l’elenco dei campioni che hanno militato nel club durante la presidenza Macri: Martin Palermo e Juan Roman Riquelme, idoli della Bombonera, Nicolas Burdisso, Rodrigo Palacio.

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