Carlo Mazzone è personaggio a tutto tondo: grande allenatore che nel corso di una carriera trentennale ha lasciato ottimi ricordi nelle piazze in cui ha svolto e raggiunto importanti obbiettivi. Ecco allora le frasi famose di Carlo Mazzone, il tecnico Romano de Roma che ha saputo farsi amare e ben volere dai tifosi delle piazze in cui ha allenato nel corso della sua carriera trentennale.
Battere la Roma? È mio dovere provarci. Ma è come uccidere la propria madre.
La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri.
Dicevano Mazzone è il Trapattoni dei poveri. Rispondevo: amici miei, Trapattoni è il Mazzone dei ricchi.
Questa volta abbiamo avuto un pizzico di puntini puntini.
Difensore scivoloso, difensore pericoloso.
Dicono che gli errori degli arbitri cor tempo se compensano. Allora dico: fate presto perché io sto quasi per andà in pensione e sto sempre in rosso.
Guardi, uno che ha fatto Ascoli-Sambenedettese credo che, sul piano dell’intensità emozionale, abbia provato tutto.
Amedè quanti gol hai fatto in carriera”. “4 Mister”. “E allora perché cazzo te ne stai a annà in attacco!!!
A Varrià, me sa che domenica te cacciano… Sta attento a come te comporti che me sa che te cacciano. Io ho conoscenze a Roma, sono venuto a sapere che ti stanno per sostituire… Non è bello che ogni domenica prendi di mira gli allenatori.
Il fallo tattico è il cugino della simulazione.
Come diceva mio padre, me devono solo imparà a morì.
Posso dire che Pep è un ragazzo di una serietà pazzesca, a volte troppa. Per raccontare un aneddoto: mi ricordo che a Brescia a un certo punto vedevo che non parlava mai e gli faccio: “Ahò, ma te vuoi stare zitto?” E lui: “Ma come, non ho detto niente!”. E io: “Appunto, ti prendo in giro. Non mi dici niente? Non hai osservazioni da fare?”. E lui mi diceva che era così, non contestava, apprendeva e basta.
Parlando di Francesco Totti – Per me è un grande piacere, per l’uomo, perché oltre ad essere un grande campione, che sta facendo e ha fatto la storia della Roma, Francesco è una persona splendida che si merita, umanamente, tutti i traguardi che ha raggiunto. Nel mio periodo sulla panchina della Roma Totti mi ha dato grandi soddisfazioni. Io ho avuto da subito la sensazione che fosse uno dei migliori, ma l’ho nascosto, non ho avuto pubblicamente grandi slanci nei suoi confronti: Roma è una città molto difficile calcisticamente e ho sempre avuto l’istinto di difenderlo, tenendo per me le idee che avevo su di lui. È stato un onore essere stato il suo allenatore.
Sulla Juventus – La società più società, la squadra più squadra.