La storia del logo di San Antonio Spurs nel mondo della pallacanestro americana non inizia nella NBA, come non molti sanno, e per di più con un altro nome addirittura. La franchigia nacque come Dallas Chaparrals nel 1967 ed appartenendo alla ABA, la lega concorrente. Cliff Hagan era il tecnico di quella stagione, terminata con un record di 46-32.
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La nascita degli Spurs
Le prime stagioni furono assai deludenti: poche vittorie, tante sconfitte ed il seguito dei tifose sempre più in calo convinsero i soci proprietari a spostare la squadra, abbandonando Dallas ed il nome, dirigendosi più a sud verso San Antonio dove coniarono Spurs, a ricordo delle tradizioni dei coloni americani. Il soprannome si riferiva infatti alla ricca tradizione del Texas in tema di ranch, cowboys e nella loro abilità nel guidare i cavalli mentre il grigio-e-nero invece non faceva alcun riferimento particolare alla città di San Antonio.
I Primi anni
Tom Nissalke, ex-coach dei Chaparrals e poi transitato sulla panchina dei Seattle SuperSonics fu nominato head coach. L’acquisto del centro Swen Nater nel novembre 1973 contribuì a dare la prima svolta in termini di risultato. S’impennò la media di presenze sugli spalti, passando rapidamente da un misero 1,799 a 10,146 fans in appena un mese. Gli acquisti non si fermarono qui: George “The Iceman” Gervin si unì alla franchigia nel gennaio seguente ed infilarono una serie di vittori, ben 12 su 18 partite, terminando al terzo posto di division con un record stagionale di 45-39.
Nell’annata 1974-75 arrivò Donnie Freeman, che aveva vissuto i tempi dei Chaparrals pochi anni prima. Il gruppo acquisiva anche i talenti della guardia James “Snake” Silas, l’ala Rich Jones, Swen Nater, Donnie Freeman mentre George Gervin era la stella in assoluto della franchigia.
Il debutto nel fantastico mondo NBA arrivò il 22 ottobre 1976 contro i Philadelphia 76ers. In trasferta e contro 17,196 fans scatenati dei Sixers, gli Spurs tornarono a casa con una vittoria per 121-118. Al termine dell’annata, la franchigia texana registrò un più che positivo 44-38 game record, il sesto miglior record per una squadra al debutto.
Gli anni 80
Le stagioni comprese fra il 1976 ed il 1982 sarebbero diventate l’epoca di George “The Iceman” Gervin. In quegli anni la franchigia raggiunse il record personale storico con un 52-30 nel 1978, replicato nel 1981. La stagione 1979-80 vide Gervin registrare un incredibile media di 33.1 punti/partita. Tuttavia le sue prodezze non bastarono a raggiungere i play-off, avendo concluso quasi in pareggio con un record di 41-41.
Gli Spurs entrarono in una fase di mediocrità successivamente, fino alla stagione 1989-90 quando piazzarono uno stupefacente 56-26, aiutati dal rookie David Robinson. Un miglioramento che ebbe dell’incredibile, pensando che l’anno prima ,sotto la direzione di coach Larry Brown gli speroni avevano segnato un deludentissimo 21-61.
Gli anni 90
Furono ben cinque i coaches a scendere nel profondo Texas: Larry Brown, Jerry Tarkanian, John Lucas, Bob Hill, e l’attuale Maestro Gregg Popovich. L’annata 1994-95, sotto la direzione di Bob Hill (poi arrivato alla Virtus Bologna), registrerà l’ottimo 62-20. Per l’Ammiraglio David Robinson la media punti partita di 27.6.
Poi si arriva all’era moderna del basket e gli Spurs fanno ormai parte da anni dell’elite: il tiro delle meraviglie Parker-Ginobili-Duncan ha portato spesso gli speroni molto avanti nei Play-off, lasciando il segno in ben cinque occasioni (2014, 2007, 2005, 2003, 1999)
La stagione regolare migliore rimane però quella datata 2015-16, con un record finale dop le 82 gare di 67-15, secondo nella Western Conference e la nascita della stella di Kawhi Leonard, che concluse alla media di 21.2 ppg.
La storia del logo di San Antonio Spurs
Curiosamente, il logo ed il nome della franchigia che militava in ABA venne scelto dai finanziatori, privi di fantasia, che si radunarono la prima volta presso lo Sheraton Dallas Hotel. La parte dell’hotel che li ospitava si chiamava Chaparral Club, ed uno dei soci, dopo ore d’incertezza, si alzò in piedi ed esclamò: “Ma come diavolo si chiama questa stanza? Chaparral!! ed ecco che la scelta era stata fatta. Il termine indica la zona priva di vegetazione e spesso secca ed asciutta, più simile dunque al deserto, tipico dello stato del Texas.
L’evoluzione della maglia degli Spurs
1973-1977: durante la prima stagione, la maglia di casa era quasi identica a quella attuale, con una leggere differenza di colore.
1976-1977: In trasferta la squadra optò per il nero, ed usando la scritta “San Antonio” invece che“Spurs.” Si andò avanti così per diversi anni, fino al 1989.
1989-2002: Nelle partite esterne la differenza con la maglia di casa era unicamente per la scritta sul petto “Spurs”, abbandonando dunque il più lungo “San Antonio.”
2012-2017: Dal 2012, le maglie sono praticamente rimaste immutate, eccetto per l’aggiunta di un argento sul numero del giocatore ed uno sperone sul lato e sotto.